venerdì 12 agosto 2016

MATO DE GUERA Lo spettacolo a Tra le rocce e il cielo

Ugo Vardanega è uscito dal primo conflitto mondiale con la mente sconvolta dall’orrore della guerra e la sua vita di reduce folle/saggio si divide tra la sua miserabile attività commerciale e i ricoveri forzati al Sant’Artemio, quando la sua follia riaffiora in maniera incontrollabile…

È questa la storia che verrà messa in scena sabato 20 agosto, alle 21, al Tendone di Riva di Vallarsa, all’interno del Festival Tra le Rocce e il Cielo. Lo spettacolo Mato de Guera è stato ideato e scritto da Gian Domenico Mazzocato e diretto da  Luigi Cuppone, e vede in scena in un lungo emozionante monologo l’attore Luigi Mardegan.




Mato de Guera racconta la storia della follia che aggredisce di tanto in tanto l'ex fante Ugo Vardanega, chiamato a combattere sul fronte del Grappa, e sopravvissuto al fuoco nemico, all'insipienza dei comandanti, alla dispersione che ne ha dilaniato la famiglia.
Ugo racconta la sua storia, una coinvolgente, trascinante lacerante confessione, in presa diretta, senza lasciare un attimo di respiro ai suoi interlocutori. Nel ricordo si mescolano la vita di trincea, quando la vita di un uomo valeva meno di nulla, e la devastazione della sua Possagno. È il dramma della guerra e della follia, una demenzialità a tratti buffa ed esilarante, ma il più delle volte terribile e devastante.
Un pluripremiato spettacolo di teatro della memoria, in cui la rievocazione di un fante della Grande Guerra passa attraverso una narrazione cruda, costellata di parole intrise di una verità al tempo stesso tragica, commovente e coinvolgente.
Lo spettacolo getta uno sguardo anche sui profughi che si disperdono in mille rivoli in quel continente sconosciuto che è l’Italia. E sui prigionieri che non tornano. Alla fine Ugo Vardanega si fa consapevole di essere affetto da una malattia incurabile: la memoria. E allora decide di ricordare tutto, senza infingimenti, senza fughe nella follia, in una lucida disperazione che sarà il suo fardello per tutta l’esistenza.

L’ingresso è libero.

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