domenica 29 dicembre 2013

"La montagna è donna" intervista a Patrizia Palonta

"La montagna è donna, perchè la donna da sempre rappresenta il nucleo familiare e quando se ne va via la donna se ne va tutta la famiglia. Ma la montagna non guarda alle donne, è gestita dagli uomini che fanno poca attenzione alle esigenze delle donne".
Intervista a Patrizia Palonta del coordinamento donne di montagna.


mercoledì 25 dicembre 2013

Buona feste a tutti

Lo staff di Tra le Rocce e il Cielo vi augura 
 Buon Natale 
e
Felice Anno Nuovo


venerdì 20 dicembre 2013

Il mondo sconosciuto del lavoro in miniera, intervista a Micol Cossali

"Racconto il lavoro dell'uomo perchè raccontando il lavoro si racconta la vita delle persone".
Intervista a Micol Cossali, regista di Minoer il documentario che racconta gli ultimi giorni, prima della chiusura dell'ultima miniera del Trentino a Darzo di Storo.

venerdì 6 dicembre 2013

"Si può pensare a un alpinismo diverso, più umano", intervista a Luca Campagna

"Il colpo di fulmine per la montagna? grazie alle gite della Sat". Prima la Vallarsa e poi l'Africa, l'Himalaya, la Patagonia, e ora la voglia di riscoprire le montagne vicino casa da montanaro.
"L'alpinismo è degenerato col tempo: si sono saturate le possibilità. I giovani devono capire cosa è giusto fare in alpinismo. La salita a una montagna o a una grande parete non ha senso se è forzata. Sta a loro o fare un passo in dietro o inventarsi un nuovo gioco". "Si può pensare a un alpinismo diverso, più umano".


lunedì 2 dicembre 2013

I tristi giorni della Vallarsa di Gregorio Pezzato

"I Tristi Giorni della Vallarsa", Gregorio Pezzato racconta il suo libro pubblicato con "Tra le Rocce e il cielo".
Un libro che vuole recuperare la storia di chi, in valle, ha vissuto il primo conflitto mondiale, la storia della gente. Una storia raccolta attraverso i documenti custoditi negli archivi del Comune di Vallarsa, del Genio militare di Roma.


venerdì 22 novembre 2013

"Alpinista ieri, climber oggi" l'incontro con gli alpinisti trentini

Per festeggiare il suo trentesimo compleanno il Gruppo SAT di Vallarsa, all'inteno dell'edizione 2013 del Festival "Tra le rocece  e il Cielo" ha organizzato una camminata e un incontro all'aria aperta con alcuni alpinisti Trentini.
AD "Alpinista ieri, climber oggi" hanno partecipato Dario Cabas, Luca Campagna,Giuliano Stenghel e Mario Corradini.


giovedì 21 novembre 2013

Tra le Rocce e il cielo 2013 - La giornata delle minoranze con i Lou Dalfin, le immagini

Il concerto dei Lou Dalfin è stato il momento conclusivo della giornata che il festiva ha dedicato alle Minoranze linguistiche


Ecco alcune immagini del convegno sulla letteratura in lingia madre


sabato 16 novembre 2013

La scarsità come valore. Intervista ad Antonio Bortoluzzi

"La ricerca dell'abbondanza nella produzione e nel consumeo ci ha portato a un avvitamento molto pericoloso. Per questo la scarsità è un valore". Intervista a Antonio Bortoluzzi.


martedì 12 novembre 2013

CONVEGNO DONNE E LAVORO IN MONTAGNA Creatività Competenza Innovazione Tradizione


La crisi mondiale degli ultimi anni ha spinto molte persone a recuperare mestieri perduti. Lo scompaginamento del tessuto produttivo degli ultimi anni sta originando un fenomeno magari minoritario, ma di crescente interesse: il ripopolamento delle zone montane, detto anche “neoruralismo”, con l’avviamento di attività legate alla tradizione: allevamento e agricoltura, per fare due esempi tipici, stanno tornando settori appetibili, sia per la possibilità di ricavi e redditi in un momento di depressione economica, sia per la prospettiva di una vita più a contatto con l’ambiente naturale. Ma anche l’artigianato di montagna, o il settore dell’accoglienza stanno vedendo un ritorno, sia con forme legate alla tradizione che con modalità creative e innovative.

foto di Anna Pasquali e Gianpiero Mendini

In questo panorama di profondo e radicale mutamento economico e sociale si inserisce la situazione lavorativa delle donne, il cui tasso di occupazione a livello nazionale non raggiunge, secondo dati ISTAT, il 50%, trovandosi cioè 12 punti percentuali sotto la media Ue. Eppure i dati del Rapporto Istat 2013 ci dicono anche che sempre più donne, rispetto al passato, sono in cerca di lavoro. Nel 2012 le donne che lavorano sono aumentate di 110mila unità rispetto al 2011. Su dieci persone che “escono” dall'inattività, sette sono donne, anche a causa di nuove strategie familiari per affrontare le ristrettezze economiche indotte dalla crisi.


Ecco dunque che in questo quadro di trasformazione del tessuto produttivo la montagna assume una valenza del tutto nuova, rispetto al recente passato. E diventa, per le donne, una sfida a conciliare tradizione e nuova creatività, per reinventarsi un futuro che sappia andare oltre la crisi della modernità.


Accademia della Montagna del Trentino ha deciso di raccogliere questa sfida, e di esplorarne a fondo opportunità, implicazioni e rischi, in un convegno che metterà a confronto amministratori, tecnici, associazioni di categoria, e testimonianze dirette di donne che hanno scelto di fare della montagna il proprio futuro. Il convegno “DONNE E LAVORO IN MONTAGNA, Creatività Competenza Innovazione Tradizione” (Trento, sabato 30 novembre 2013, ore 9 – 17, Sala del Consorzio dei Comuni, via Torre Verde 23) cercherà di fare il punto della situazione per quanto riguarda l’imprenditoria femminile in montagna, nella radicata convinzione che solo con una lucida conoscenza e comprensione dei fenomeni in atto sia possibile dare il via a buone pratiche, e a percorsi di trasformazione che portino frutti duraturi.


“Della montagna si ha talvolta un’idea astratta: la si pensa in termini folkloristici o retorici, si tende a idealizzarla o a considerarla un’opportunità di evasione” dice Annibale Salsa, Presidente del Comitato Scientifico di Accademia della Montagna del Trentino. “In realtà dietro a questa apparenza c’è ben altro: c’è la sfida di un territorio fragile sottoposto al rischio della marginalità. Una marginalità che è tale solo quando la montagna viene dimenticata, quando prevale la cultura della resa. Ma mai come in questo momento per le Alpi, per la Montagna, le condizioni di cambiamento ci sono tutte: la crisi economica, le nuove tecnologie, il ritorno al settore primario… per la Montagna è tempo di un nuovo Rinascimento.”


Ecco dunque perché il convegno DONNE E LAVORO IN MONTAGNA cercherà di mettere in evidenza luci e ombre del delicato e impegnativo processo di scelta messo in atto dalle donne che scelgono la montagna quale campo di attività: perché essere ben consapevoli delle implicazioni concrete delle proprie scelte è un passo fondamentale per raggiungere il successo. E perché una chiara conoscenza di leggi, incentivi, azioni a sostegno dell’imprenditoria femminile di montagna messe in campo da istituzioni, enti e associazioni europei, nazionali e provinciali può fare un grossa differenza pratica, per le donne che ogni giorno si confrontano con le sfide che la scelta fatta propone loro.


 Accademia della Montagna si propone infine, attraverso una obiettiva indagine dello stato dei fatti per quanto riguarda l’imprenditoria femminile in montagna, di fornire nuovi strumenti di scelta agli amministratori che proprio ora stanno dando vita al nuovo Governo Provinciale, accompagnandoli, nelle scelte dei prossimi cinque anni, in un percorso di sempre maggiore valorizzazione e sostegno delle attività delle donne che scelgono questo difficile e affascinante terreno quale proprio percorso di vita.


L’iscrizione al convegno è possibile attraverso il sito di Accademia della Montagna, seguendo il percorso “Attività”, “Donne e lavoro in montagna”, “Modulo iscrizione”.

Giocare con il legno, ritornare alla natura e alla tradizione. Intervista a Emanuele Cozzaglio

Una passione che diventa lavoro, Emanuele Cozzaglio - in arte Magico Camillo - ha iniziato ha realizzare giochi in legno per i suoi figli. Ora realizza laboratori in cui i bambini (e anche i grandi) possono realizzare oggetti in legno con le loro mani.


giovedì 7 novembre 2013

"I giovani vedono la ricchezza delle minoranze etnolinguistiche". Intervista a Sieghard Gamper

"I giovani vedono la ricchezza che sta nella diversità, per questo scoprono e studiano lingua e cultura delle minoranze etnolinguistiche", un valore aggiunto che può muovere l'economia. Intervista a Sieghard Gamper, direttore dell’Ufficio per i rapporti con le minoranze linguistiche della Regione Autonoma Trentino Alto Adige.

giovedì 24 ottobre 2013

"La mia valle" un progetto cha aiuta i bambini a conoscere il loro territorio. Intervista a Marta Baldessarini

"La mia valle", una mostra dei disegni dei bambini della Vallagarina, un progetto che aiuta i bambini a conoscere il loro territorio. Ce lo racconta Marta Baldessarini, assessore della Comunità di valle della Vallagarina.


lunedì 21 ottobre 2013

"Voglio raccontare le cose del mondo prima che scompaiano", intervista a Michele Dalla Palma

Michele Dalla Palma, fotografo, scrittore, alpinista racconta la sua esperienza: un brutto incidente, una diagnosi di invalidità permanente, e poi altri viaggi, i più belli "Voglio raccontare le cose del mondo prima che scompaiano". E Dalla palma lo fa grazie alla sua macchina fotografica e alla penna.
"La montagna, intesa come limite, è quel punto che tu senti di dover raggiungere per vedere cosa c'è dietro".


martedì 8 ottobre 2013

"Quante generazioni ci vogliono per far diventare l'Altro parte integrante della Comunità?" intervista a Renato Morelli e Flora Arubbo

Renato Morelli e Flora Arubbo raccontano "Come un fiume, i viaggiatori dell'Impero", lo spettacolo che parla delle immigrazioni trentine di fine ottocento, analizzano come è cambiato il Trentino, come è cambiata e può cambiare l'Europa.


 

giovedì 26 settembre 2013

"La Vallarsa, è quello che il Trentino avrebbe potuto essere". intervista a Geremia Gios

Geremia Gios, professore di economia all'università di trento e sindaco del Comune di Vallarsa, parla della montagna, "regno dei limiti" come ideale laboratorio per lo sviluppo sostenibile, di resistenza (capacità di una società di non spostarsi dal  suo punto di equilibrio anche in presenza di shock esogeni) e di resilienza (capacità di una società di recuperare il punto di equilibrio dopo uno shock) e della Vallarsa: "nel bene e nel male quello che il Trentino avrebbe potuto essere".

lunedì 23 settembre 2013

Le fotografie di reportage a Tra le Rocce e il Cielo

Ecco alcuni dei lavori prodotti nel laboratorio di fotografia curato da Lucia Marana La fotografia di reportage: storie vissute storie raccontate” che si è svolto durante l'ultima edizione del Festival.

"Vacanze spaziali" è Demis Arlanch



"Piccolo mondo ambiguo" Sushila Comper


lunedì 16 settembre 2013

Marco Dalpane racconta cosa vuol dire musicare un film muto


Nella prima serata di TRA LE ROCCE E IL CIELO 2013, al teatro di S.Anna, è andato in scena "Go West - Io e la vacca", il film di Buster Keaton musicato dal vivo da Musica nel Buio.
Il pianista e compositori Marco Dalpane ci racconta cosa vuol dire musicare un film muto.


lunedì 9 settembre 2013

sabato 7 settembre 2013

Gran successo al Festival 2013, e si pensa già al futuro

È finito nel migliore dei modi, con un “Tutto esaurito” allo spettacolo “Abbracciami Forte” il festival Tra le rocce e il cielo 2013. Lo spettacolo conclusivo a Forte Pozzacchio/Werk Vamorbia ha riscosso un enorme successo, sia per quanto riguarda la videoinstallazione all’interno del caposaldo austroungarico, sia per il Jazz letterario che animava la serata, possibile grazie al contributo dell’associazione Il Forte, del comune di Trambileno, dei vigili del fuoco volontari e della pro loco di Trambileno.

Uno splendido modo per concludere un festival 2013 che si è dimostrato all’altezza delle aspettative. Tanta la partecipazione agli eventi che affrontavano temi interessanti e di attualità. Un punto di forza è stato infatti l’aver colto e affrontato tematiche della contemporaneità all’interno dell’edizione, per offrire un approccio positivo a chi ha partecipato all’evento.

La dimostrazione si è vista nella giornata dedicata al lavoro in montagna che ha visto una folta partecipazione di giovani e non solo all’evento della mattinata ma anche ai workshop del pomeriggio. Ciò sta a significare che la montagna offre ancora molte possibilità e c’è la voglia e la disponibilità di molti a coglierle.



Il Festival ha funzionato grazie alla sua completa macchina organizzativa. Uno staff di persone giovani e preparate che da mesi si dedica ai quattro giorni della manifestazione e che sono state impegnate sul campo quasi a tempo pieno. Il tutto coordinati dai direttori artistici Fiorenza Aste e Mario Martinelli che hanno tracciato la base su cui costruire l’evento. (Guarda l’intervista a Fiorenza Aste).


Ora, mentre si stanno concludendo gli strascichi di questa edizione, la mente pensa già al futuro. Tante sono le idee messe in campo per una quinta edizione che, da oggi in poi, si inizierà a costruire. Perché eventi come questo sono molto importanti per la montagna e saper affrontare temi sempre nuovi permette a chi la vive di rimanere al passo con i tempi e saper essere preparato al cambiamento.


Da parte dello staff va un ringraziamento a tutti quelli che hanno partecipato al festival, dai relatori ai curiosi, che hanno reso grandi questi giorni di fine agosto passati in Vallarsa.

lunedì 2 settembre 2013

Libri giochi e storia all'ultima giornata del Festival


La storia scritta, raccontata, giocata e sceneggiata. Così il festival “Tra le rocce e il cielo” conclude la sua edizione 2013. Dopo il travolgente concerto con i Lou Dalfin, il gruppo musicale che mette in spettacolo la lingua occitana e che si è esibito ieri a Riva di Vallarsa, oggi il gran finale con lo spettacolo “Abbracciami forte” a Forte Pozzacchio.

In tanti ieri sera (31 agosto) sono saliti a Vallarsa, alcuni anche da molto lontano, per ascoltare questo inedito concerto. I Lou Dalfin hanno appassionato il pubblico presente che si è lasciato trascinare in danze e coreografie. La musica davvero coinvolgente è riuscita a rendere un’atmosfera speciale a conclusione della giornata delle minoranze linguistiche e il pubblico ha applaudito calorosamente il gruppo piemontese.

Questa mattina (1 settembre) al museo etnografico di Riva di Vallarsa l’incontro con gli autori Antonio Bortoluzzi, Gregorio Pezzato e Spiro Dalla Porta Xydias che, moderati da Andrea Nicolussi e Filippo Zolezzi hanno presentato i loro volumi

Antonio Bortoluzzi ha pubblicato il suo secondo romanzo, “Vita e Morte della Montagna”, la storia di Giacomo Casali che dopo essere stato licenziato, il romanzo inizia proprio con la sua lettera di licenziamento, ricostruisce i pezzi della sua vita in frantumi ricorrendo al potere salvifico della memoria, in un lungo viaggio che lo riporta al suo paese natio. Il mito della modernità, deluso, si scontra con la bellezza e potenza della storia.

Gregorio Pezzato ha presentato il suo libro “I tristi giorni della Vallarsa”, dedicato alla Grande Guerra tra il 1915 e il 1917 all’ombra del Pasubio. Curiosità e documenti inediti per ricostruire la storia della Vallarsa allo scoppio del conflitto mondiale.

Spiro Dalla Porta Xydias, ha presentato la sua 55° fatica, “La divina montagna”. In contrapposizione alla letteratura di montagna più diffusa, che si concentra sull’alpinismo tecnico, Xydias propone l’alpinismo “trascendente”. Il ricordo e la memoria di antiche imprese vengono rilette spiritualmente e la montagna diventa un ideale da contrapporre alla vacuità della vita moderna. 

Parallelamente, si è concluso il laboratorio di fotografia di reportage condotto da Lucia Marana che ha portato gli appassionati dell’obiettivo a confrontarsi su vari temi.

Nel primo pomeriggio un laboratorio per bambini serve a riscoprire i giocattoli di legno. Con Emanuele Cozzaglio i ragazzi stanno imparando a costruire divertenti giocattoli di legno “dal sapore antico” ma che sanno divertire anche i grandi.

Alle 15.30 la tavola rotonda “Dal tablet al tabièl” si occupa di giochi di ieri e di oggi. Al museo etnografico di Vallarsa, dove è allestita la mostra “La montagna nei giochi, i giochi della montagna” si confronteranno sul tema Nicola Spagnolli, Marta Villa, Rosanna Cavallini e Giuseppe Giacon.

Il festival si conclude questa sera alle 17.00 con lo spettacolo al Forte di Pozzacchio/Valmorbia Werk “Abbracciami Forte”. Tutto esaurito per l’escursione storica di avvicinamento all’opera difensiva organizzata con l’associazione Pasubio100anni alle 16 dalla frazione Dosso. Alle 16.30 invece un servizio di bus navetta permetterà a tutti di raggiungere Pozzacchio senza problemi.

Lo spettacolo, un percorso spettacolare nella memoria della Grande Guerra e del forte di Pozzacchio raccontata attraverso la memoria di anziani del paese raccolta in sei video-interviste che saranno proiettate all’interno del forte a cura di Filmwork Trento e Lorenzo Pavarello da un’idea di Gigi Zoppello. Al termine un’azione scenica di Mariano De Tassis, altamente drammatica, rievocherà alcune sensazioni della Grande Guerra.
Parallelamente sempre a Forte Pozzacchio il jazz teatrale con letture e musiche di guerra con Enrico Merlin e Andrea Brunello, allieteranno il pomeriggio.

L’evento a Forte Pozzacchio, realizzato dal festival in collaborazione con il Comune di Trambileno, l’associazione “Il Forte” di Pozzacchio e con il contributo della Pro Loco di Trambileno, è per motivi di sicurezza a numero chiuso. Essendo ancora un cantiere, al forte potranno accedere solo gruppi accompagnati di 20 persone fino ad un massimo di 300 ingressi a sera. Il jazz teatrale e gli eventi esterni sono invece per tutti.


domenica 1 settembre 2013

Escursione a Forte Pozzacchio - posti esauriti

Attenzione: i posti per raggiungere il Forte Pozzacchio e lo spettacolo "Abbracciami Forte" con l'escursione di Pasubio100anni dal Dosso alle ore 16 sono esauriti. Chi non ha prenotato in tempo può comunque raggiungere lo spettacolo usando i bus navetta che partono dalle ore 16.30 da Anghebeni, Moscheri e Rovereto (Piazza A.Leoni) che sono gratuiti. Dato che a Pozzacchio i parcheggi sono pochi, è raccomandabile usare i bus navetta anzichè salire con la propria macchina.
Ricordiamo che per motivi organizzativi e di sicurezza l'accesso alla mostra dentro al Forte dovrà essere effettuato in gruppi di 20 persone accompagnate fino ad un massimo di 300 ingressi. E' necessario munirsi di biglietto di ingresso (gratuito) distribuito esclusivamente nello stand sul piazzale d'ingresso organizzato dal nostro staff e quello dell'associazione "Il Forte".
Eventuali modifiche sul programma dello spettacolo (dovute a situazioni meteo) saranno nel comunicate tempestivamente attraverso questo blog e i canali Facebook e Twitter del Festival.

sabato 31 agosto 2013

Dopo il lavoro e le lingue minoritarie tocca alla storia



Ieri (venerdì 30 agosto) tutta la giornata che il Festival all’ombra della Piccole Dolomiti ha dedicato alla Vita in montagna è stato incentrato sulle opportunità che la montagna offre dal punto di vista lavorativo.

Molti e interessati sono stati i partecipanti a UN FUTURO SULLE ALPI Creare occupazione per tornare alla montagna. Al seminario del mattino i relatori hanno cercato di fornire gli strumenti per orientarsi nel quadro normativo e nei contributi a supporto delle attività montane, senza tralasciare le opportunità formative e l’analisi degli strumenti per raccontare e raccontarsi. Nel pomeriggio, divisi in quattro diversi gruppi ci si è concentrati su alcuni mestieri di montagna: gestire una malga, condurre un'azienda agricola, lavorare nell'accoglienza turistica, organizzare attività outdoor e grazie alla voce dei protagonisti si è potuto riflettere e confrontarsi su luci e ombre di un'occupazione e di una scelta di vita. Un resoconto del convegno verrà pubblicato a breve sul sito www.tralerocceeilcielo.it.


Nel pomeriggio Enrico Camanni, Michele dalla Palma, Vittorino Mason e Elio Orlandi, incalzati dalle domande di Rovberto Mantovani, Mario Corradini e Filippo Zolezzi, hanno presentato i loro libri e si sono confrontati sulle diverse idee di vivere la montagna e salvaguardarla.




La serata si è conclusa con il coinvolgente, e a tratti commovente spettacolo dell’Associazione culturale ATTI di Vezzano “Come un fiume. Viaggiatori dell’Impero. Ieri emigranti, oggi cittadini d’Europa” che ha messo in scena storie di migrazioni di fine Ottocento dei trentini verso le aree più remote dell'Impero.

Oggi (sabato 31 agosto) nel convegno "LE PAROLE DEL CUORE.  Lingua e appartenenza nelle letterature delle minoranze", si è riflettuto su cosa significa scrivere in una lingua che sta scomparendo, o che è parlata da poche centinaia di persone, oppure che varia col variare della vallata di appartenenza. Rut Bernardi, Ermenegildo Bidese, Fabio Chiocchetti, Maria Teresa Atorino, Giacomo Lombardo, Vito Massolongo, Daniela Templari e Roland Verra, studiosi di linguistica e di letteratura delle minoranze, organizzatori di premi letterari, autori e poeti di numerose lingue minori si si sono riuniti per dialogare con il pubblico moderati da Annibale Salsa.
Nel pomeriggio, a Obra, accompagnati dalle musiche di Sandro Boni e Franco Giuliani e introdotti da Andrea Nicolussi Golo, Fabio Chiocchetti, Giovanni Troiano e Andrea Oxilia, Bruno Corradi e Olga Cossaro, Rut Bernardi e Hugo-Daniel Stoffella proporranno poesie e racconti nelle sonorità della loro lingua.


A malga Storta, per festeggiare i 30 anni del gruppo Sat di Vallarsa si sta svolgendo ALPINISTA IERI; CLIMBER OGGI, incontro con gli alpinisti Michele Bort, Tiziano Buccella, Dari Cabas, Luca campagna; Paolo Leoni, Luciano Stenghel. Moderati Mario Corradini assieme alle persone che hanno raggiunto a piedi la malga con loro stanno provando a capire come sia cambiato negli ultimi cinquant’anni l’approccio alla montagna e alla scalata.



Tra poco, alle 17.30, al Teatro comunale di S.Anna sarà proiettato il film “MINÖR/MINATORI” che racconta gli ultimi giorni di attività dell'ultima miniera del Trentino-Alto Adige.

La giornata che il festival dedica alle minoranze linguistiche proseguirà,  con "Dentro la montagna, le Dolomiti tra leggenda e geologia", con la scrittrice Paola Favero, il geologo Gianni Frigo e il gruppo Al Tei, che racconterà in musica le antiche saghe dolomitiche (alle 19 al museo della Civiltà contadina).

Si concluderà con il concerto del Lou Dalfin, il gruppo che ha portato la musica occitana in giro per il mondo, al Tendone di Riva di Vallarsa. L'ingresso e libero, la musica inizia alle 21 e si potrà ballare. 


Le quattro giornate del Festival di Vallarsa si chiuderanno domani, domenica 1 settembre, con la giornata dedicata alla storia.

Al mattino (ore 10) al museo della Civiltà contadina Antonio Bortoluzzi, Gregorio Pezzato e Spiro Dalla Porta Xydias presenteranno i loro libri.

Di giochi e del loro rapporto con la montagna si parlerà nella tavola rotonda, "DAL TABLET AL TABIEL” con Nicola Spagnolli, Marta Villa, Rosanna Cavallini, Paolo De Carli e Giuseppe Giacon. 

Mentre gli adulti saranno impegnati a seguire la tavola rotonda, i bambini  potranno cimentarsi in un laboratorio di costruzione di giocattoli in legno “C'ERA UNA VOLTA... UN GIOCATTOLO DI LEGNO con Emanuele Cozzaglio. Alle 15 al tendone di Riva.
Il gran finale si concentrerà sulla Grande Guerra e si svolgerà a Forte Pozzacchio.

A partire dalle 17 si potrà seguire il percorso spettacolare ABBRACCIAMI FORTE! che farà rivivere la memoria del manufatto  grazie a un allestimento realizzato da Filmwork, con la cura di Lorenzo Pevarello e Mariano De Tassis, da un'idea di Gigi Zoppello. Un percorso dentro il forte, a cui un massimo di 300 persone potranno accedere a gruppi, fa rivivere i racconti degli anziani, per poi portare il pubblico a vivere una intensa emozione nel grande vallo che si apre alle spalle del fortilizio.

Prima della visita al forte, oppure all’uscita dopo il percorso, il pubblico potrà assistere al Jazz teatrale: letture e musiche dal fronte, che si svolgerà nel prato antistante l’ingresso della fortificazione. Ricordi, aneddoti, poesie, suoni, suggestioni, uomini e fatti della Grande Guerra narrati e vissuti attraverso le musiche di Enrico Merlin (chitarre, computer, composizione, arrangiamenti e "rumori vari") e le letture di Andrea Brunello (attore, regista e drammaturgo).

Il Forte Pozzacchio si potrà raggiungere a piedi o grazie a un servizio di bus navetta anche da Trambileno, Vallarsa e Rovereto.  Le navette partiranno alle 16.30 da Moscheri, da Anghebeni e da piazzale Leoni  (Follone) di Rovereto, dove c’è ampio parcheggio.


INFORMAZIONI DI SERVIZIO

Ricordiamo a tutti che ricordiamo che:

Chi vuole raggiungere Malga Storta per l’incontro con gli alpinisti ALPINISTA IERI; CLIMBER OGGI, che inizia oggi (sabato 31 agosto)alle 14, potrà farlo anche grazie a un servizio di bus navetta (dalle 13 al Passo Pian delle Fugazze).

E’ stata annullata l’attività per bambini con gli asini prevista per questo pomeriggio (sabato 31 agosto).

Per raggiungere tutte le sedi del Festival Tra le rocce e il cielo da Rovereto occorre salire da piazza del Podestà (quella del Castello) fino al paese di Anghebeni dove occorre voltare a destra al bivio seguendo le indicazioni per S.Anna, Riva e Obra. La strada che sale sulla sinistra Leno (quella che si imbocca da via Santa Maria) è chiusa.


Domani, domenica 1 settembre,  per raggiungere FORTE POZZACCHIO, dove si svolgeranno lo spettacolo “Abbracciami Forte!” e il jazz teatrale dal fronte di Brunelllo-Merlin, sarà attivo un servizio di bus navetta con partenza a partire dalle 16.30 da Vallarsa (Anghebeni), Trambileno (Moscheri), Rovereto (piazzale Leoni, Follone). E’ altamente sconsigliato raggiungere il forte in auto per mancanza di parcheggi. Si rammenta che solo le prime 300 persone che si iscriveranno sul posto potranno, per ragioni di sicurezza, potranno accedere al percorso interno al forte.

venerdì 30 agosto 2013

Annullata attività per bambini con gli asini

Piccola comunicazione si servizio.

L'attività di domani pomeriggio, 31 agosto, delle 15:30, che prevedeva un trekking con asini per i bambini, organizzata e gestita dall'associazione "Le Driadi" è stata annullata. 

Ci scusiamo e vi invitiamo a tutte le altre attività del Festival!

"Alpinista ieri, climber oggi"

Domani pomeriggio la chiacchierata "Alpinista ieri, climber oggi" a Malga Storta (Campogrosso) per il 30° della Sat Vallarsa. Vi ricordiamo che la strada tra il Pian delle Fugazze e Campogrosso è chiusa al transito per i non autorizzati. Chi non parte a piedi o la mattina con l'escursione può usufruire di un servizio di trasporto organizzato dal Gruppo Sat Vallarsa, alle 12.30 e alle 13.30 a partire dalla casetta dell'APT al Pian delle Fugazze.

Io lavoro in montagna. Quattro video raccontano il lavoro in Vallarsa


E' stato presentato oggi a Riva di Vallarsa, in occasione del seminario “Un futuro sulle Alpi: creare occupazione per tornare alla montagna” il progetto “Io Lavoro in Montagna” : 4 video raccontano attraverso 8 storie il lavoro in montagna all'ombra delle Piccole Dolomiti.
Lavorare in malga, coltivare la terra, accogliere il turista e accompagnarlo sul territorio sono i quattro temi affrontati dai video.

Il progetto è nato quest'estate da un'idea di Anna Pasquali, organizzatrice di progetti di sviluppo turistico e territoriale e collaboratrice del Festival Tra le Rocce e il Cielo, e Gianpiero Mendini, di professione videomaker, ed ha ottenuto il patrocinio della Pro Loco di Vallarsa.

Al centro dell' “inquadratura”, è proprio il caso di dirlo, ci sono i volti di 8 protagonisti ed il racconto delle loro occupazioni, che appartengono profondamente al DNA di questo pezzo di mondo alpino e che il Festival Tra le Rocce e il Cielo 2013 si è proposto di illuminare da dentro, dedicando un'intera giornata, il 30 agosto, al tema del lavoro in montagna ed un focus specifico alle quattro professioni raccontate nei video, che verranno indagate attraverso alcune testimonianze durante i workshop organizzati al pomeriggio. L’importanza del tema del lavoro in questo momento di crisi è stata colta anche dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Trento e Rovereto che ha finanziato il progetto.

Anna e Gianpiero, di Trento, si sono voluti avvicinare così ad una valle da loro poco conosciuta: andando ad incontrare questi “vallarseri” nel loro ambiente di lavoro, prendendosi il tempo per passare con loro qualche ora, per conoscerli con una chiacchierata informale e per riprenderli impegnati nel loro lavoro. Ne è nato un collage di immagini e testimonianze raggruppate a due a due in una forma di dialogo ben ritmato, pochi minuti per ogni video sufficienti però a fare un piccolo ritratto, secondo il metodo dello storytelling.

L'obiettivo del progetto non vuole fornire una risposta ai tanti interrogativi che stanno dietro il tema del lavoro in montagna. Più semplicemente, si è cercato di raccogliere alcuni spunti, quelli che nascono solitamente da una chiacchierata tra amici, finendo per dimenticarsi della telecamera che, discretamente, immortala sorrisi, battute, ricordi e timidezze.

I protagonisti del progetto sono:

Coltivare la terra:
Cristina Campagna - Azienda Agricola Maso Covel
Luigina Speri - Azienda Agricola Massaren



Accogliere l'ospite:
Paolo Bortoloso – Rifugio Lancia
Irene Russo – B&B Arlanch 8



Accompagnare l'ospite:
Lucio Angheben – Ass. Pasubio 100 anni
Giorgio Broz – Custode forestale




Lavorare in malga:
Patrizia Dal Zotto - Malga Streva
Graziella Marisa - Malga Zocchi



A tutti loro va un ringraziamento speciale per la generosità con cui si sono offerti di farci conoscere la loro vita e la loro passione.


giovedì 29 agosto 2013

"Racconta la tua montagna" premiati i videoclip del concorso

Si è appena conclusa la premiazione   la premiazione della seconda edizione del concorso cinematografico “Racconta la tua montagna – Il lavoro dell’uomo” all'interno della IV edizione del Festival “Tra le rocce e il cielo”, si è tenuto presso il Tendone di Riva di Vallarsa.
Il lavoro nell’ambiente montano è il tema di tutti i videoclip in concorso che sono stati visionati e valutati dalla giuria composta da Renato Pezzato, Walter Lorenzi, Sandro Boni e Lucia Marana.
Compito della giuria era decidere quale filmmaker aveva colto più in profondità la connessione tra lavoro e montagna, sviscerandone il rapporto con la storia, con le storie di vita di chi la montagna la popola e la vive, non sottovalutando il forte rapporto che spesso lega la montagna alla letteratura e alla poesia.
Trattandosi di opere video, un peso importante ha avuto la capacità degli autori di farci vedere e vivere la montagna tramite l’obiettivo. L’obiettivo non doveva solo raccontarci la bellezza naturale delle vette ma doveva parlarci degli uomini che vivono e antropomorfizzano la montagna in perfetta armonia con il territorio, diventando essi stessi parte della montagna, rendendola viva e difendendola quotidianamente dall’incuria e dal tempo.


L’arduo compito posto dal bando di concorso ha visto la giuria concorde nell’attribuire il primo premio al docu-film “RECORDANZEN - Le stagioni perdute”  opera di  Graziano Bosin e Fabio Chiocchetti, coppia di artisti residenti in provincia di Trento. La giuria ha motivato la vittoria sottolineando che “il video presenta una struttura narrativa efficace che riesce a mettere in relazione la dimensione temporale del presente e la rievocazione del passato della vita in montagna, combinando sapientemente la metodologia dell’intervista, valorizzando l’espressione dialettale e la ripresa diretta del contesto ambientale montano”.


Il secondo posto va a Mauro Zattera di Riva del Garda con “Le broche” opera che vede coinvolta attivamente la comunità nella realizzazione del video. Il video rievoca  con passione  un antico mestiere ormai scomparso. “Riesce a rendere l’idea del contesto storico e sociale del tempo attraverso le parole dei protagonisti, che sapientemente mettono in scena, utilizzando gli attrezzi originali, le varie fasi della fabbricazione delle “broche””.


Si classifica terzo Franco Vecchiato della provincia di Bolzano con “L’estate di Matias”. Vecchiato sceglie una prospettiva soggettiva, quella di Matias, appunto; un bambino che ripercorre la memoria di un’estate trascorsa tra i monti. L’autore punta principalmente sugli aspetti più classici e romantici della vita di montagna che, ben coniugati con i mezzi tecnici, riescono a portarci una foto della vita di montagna emotiva e poetica.


Il festival “Tra le rocce e il cielo” riconosce il talento di questi artisti premiando le loro opere con un riconoscimento rispettivamente di 500, 300 e100 euro.

In attesa della III edizione della rassegna documentarista, il Festival ringrazia tutti i suoi partecipanti e vi dà appuntamento al 2014.  

Aperto il sipario sul Festival "Tra le Rocce e il Cielo"

Parla della montagna e di chi ci vive, l’edizione 2013 del festival “Tra le rocce e il cielo” che ha preso il via oggi in Vallarsa. Tra i temi che saranno affrontati nei quattro giorni dedicati alla montagna vissuta con consapevolezza ci sono infatti molti richiami all’attualità. Si parla di lavoro, di natura, di arte, di lingua, di storia e di alpinismo. Perché anche la montagna cambia e chi la vive deve sapere cogliere queste variazioni e cercare di farne un’opportunità per il futuro.



Ad aprire il sipario sulla quarta edizione del festival, a Riva di Vallarsa, il presidente della provincia Alberto Pacher ha sottolineato che «la presenza turistica è confortante ma questa non è dovuta solamente alla bellezza incantevole e poetica delle Nostre montagne ma dalla cultura che le comunità che vivono nelle valli veicolano». Il presidente ha ricordato gli accordi di Fondo e le Carte di Regola che già 900 anni fa hanno creato, amalgamato, costituito e protetto le Nostre comunità. L’attività del Festival e dell’Accademia della Montagna, continua il presidente «diffondono uno stato d’animo di appartenenza alla montagna». Vivere la montagna e appartenervi, vuol dire anche riconoscerne i limiti che come sottolineava anche il sindaco di Vallarsa Geremia Gios è «il nuovo limite dello sviluppo sostenibile del territorio». La montagna, con le sue opportunità e le sue fragilità, è «il laboratorio ideale» e iniziative come quella del Festival Tra le rocce e il cielo sono scommesse vincenti per «rivisitare pratiche che 1000 anni fa hanno posto le basi per il Trentino di oggi». 

Nato come rassegna di scrittori della montagna, nel corso degli anni il festival “Tra le rocce e il cielo” si è specializzato nell’affrontare la montagna in tutti i suoi aspetti. Quest’anno le quattro giornate della manifestazione, che è incominciata oggi e termina domenica 1 settembre, sono dedicate all’arte in montagna, alla vita in montagna, alle minoranze linguistiche e alla storia. In programma tantissimi eventi, dai convegni agli spettacoli teatrali passando per mostre, film, passeggiate e laboratori.


Alla presentazione della manifestazione erano presenti assieme al presidente della giunta provinciale Alberto Pacher, l’assessore al turismo Tiziano Mellarini, il sindaco di Vallarsa Geremia Gios, Egidio Bonapace presidente di Accademia della Montagna, il presidente della Sat Claudio Bassetti, Marta Baldessarini asessore della Comunità di Valle della Vallagarina, il presidente della Sat di Rovereto Bruno Spagnolli e quello di Vallarsa Luciano Pezzato. Nei discorsi dei presenti traspariva come il festival sia un momento importante di confronto tra realtà diverse provenienti da fuori e dentro la nostra provincia, sui temi legati alla montagna.

Un evento che ogni anno diventa sempre più ricco, anche grazie alla presenza di ospiti, attività ed eventi di rilievo, sotto il coordinamento artistico di Fiorenza Aste e Mario Martinelli e grazie a uno staff di giovani della zona.

Il festival già da domani entra nel vivo dei temi di attualità. La giornata della Vita in Montagna, in questo momento di crisi affronta il tema del lavoro andando ad indagare quelle che sono le possibilità che territori di montagna offrono in campo lavorativo. Al mattino un convegno “Il futuro sulle Alpi” illustrerà quali sono le possibilità, anche in termini di incentivi economici, per affrontare un’idea imprenditoriale in una realtà di montagna, con uno sguardo verso l’Europa. Al pomeriggio quattro workshop a numero chiuso permetteranno di capire meglio le possibilità occupazionali in campo di accoglienza turistica, accompagnamento, agricoltura e allevamento attraverso il contributo di attori locali e di esperti del settore.  Info e iscrizioni al workshop proloco.vallarsa@gmail.com o 3341330576.


In serata invece, alle 21 di domani, si parlerà di emigrazione con lo spettacolo teatrale “Come un fiume, viaggiatori dell’impero. Ieri emigranti oggi cittadini di Europa” affrontando le migrazioni dalla fine dell’Ottocento ad oggi.

Come raggiungere il Festival

Attenzione: la SP89 "Sinistra Leno" è chiusa per lavori tra Matassone ed Aste. Per raggiungere il Festival da Rovereto è necessario usare la SS46 "del Pasubio": da piazza Podestà in direzione Vicenza fino all'abitato di Anghebeni (15 km), seguire le indicazioni in direzione Obra per raggiungere Riva di Vallarsa. Da Anghebeni sono presenti comunque indicazioni per il Festival. Vi aspettiamo!

mercoledì 28 agosto 2013

Come un fiume. Viaggiatori dell'Impero a "Tra le Rocce eil Cielo"


La storia dei migranti trentini di fine Ottocento, lavoratori costretti a lasciare la patria per cercar fortuna altrove, sarà protagonista a Tra le Rocce e il Cielo - il Festival della montagna vissuta con consapevolezza che si svolge in Vallarsa (TN) dal 29 agosto al 1 settembre - grazie allo spettacolo Come un fiume. Viaggiatori dell’Impero. Ieri emigranti, oggi cittadini d’Europa”, che andrà in scena venerdì 30 agosto.
Lo spettacolo si inquadra all’interno della giornata che il festival dedica al lavoro in montagna, tema cardine dell’edizione 2013 di “Tra le rocce e il cielo”. Il seminario-workshop “Un futuro sulle Alpi. Creare occupazione per tornare alla montagna” prevede infatti al mattino un seminario che fornirà un “kit” pratico per orientarsi nel quadro normativo e nei contributi a supporto delle attività montane, indagando, con uno sguardo rivolto all'Europa, le opportunità formative e quelle di comunicazione. Al pomeriggio invece verranno proposti quattro workshop, che daranno voce ai protagonisti di vari mestieri di montagna come: gestire una malga, condurre un'azienda agricola, lavorare nell'accoglienza turistica, organizzare attività out door. Chi si iscrive ai workshop potrà dunque “mettere le mani in pasta”, esaminando con grande concretezza opportunità e ombre di ciascuna professione.
La giornata si concluderà, a partire dalle 21 al teatro comunale di S.Anna, con lo spettacolo teatrale prodotto dall’Associazione culturale ATTI di Vezzano  e dedicato alla storia dei trentini emigrati nei confini dell’Impero austro-ungarico: “Come un fiume. Viaggiatori dell’Impero. Ieri emigranti, oggi cittadini d’Europa”



Nella seconda metà dell’Ottocento le migrazioni, che per il Trentino come per larga parte dell’arco alpino erano state fino ad allora stagionali, cambiarono natura facendosi, per intere vallate e intere classi sociali, permanenti: un fiume di umanità, che cercava il suo mare.
A partire dagli anni Ottanta del secolo - oltre a una moltitudine che fu indirizzata sulle rotte transoceaniche - alcune migliaia di persone lasciarono la loro terra per destinazioni nominalmente “interne” all’Impero, ma in realtà lontane per distanza geografica, lingua, cultura materiale, religione. Queste persone migrarono verso altri territori della duplice monarchia danubiana, principalmente Austria occidentale, Bosnia ed Erzegovina, Romania, Ungheria.
Per lungo tempo questi eventi sono rimasti in parte sconosciuti e intrappolati nelle pieghe della storia europea, riemergendo solo dopo il dissolversi della cortina di ferro.
A loro e ai loro discendenti, il cui destino si identificò ben presto col destino delle piccole patrie che li avevano accolti, questo lavoro è dedicato. Non di sole traversìe  sono fatte le loro vicende, ma anche e soprattutto di energie vitali travasate altrove, dell’orgoglio di un cognome, una canzone, una preghiera, un’espressione di famiglia in una lingua soave.
La regista Flora Sarrubbo ha scelto di iniziare il racconto scenico attraverso uno scorrere d’acqua perenne che racchiude le voci delle montagne, dei paesi, della stessa valle, e i suoni dei boschi da lei nutriti. Lento, inesorabile, il fiume scorre, così come la Storia, spesso travolgendo realtà che sembravano immutabili e le vite aggrappate a quei pendii.
Il lavoro Come un fiume. Viaggiatori dell’Impero per l’Ufficio Emigrazione della Provincia Autonoma di Trento, che ha sostenuto il progetto, “vuole andare oltre al ricostruire la memoria, pur importante, di quelle vicende, vuole incontrare, e far incontrare agli spettatori, le storie di quei discendenti che, ormai cittadini del mondo, oggi vengono in Trentino per conoscerci, oltre che per lavorare, studiare, incontrare i familiari, vedere per la prima volta la neve. E per noi, anche grazie a loro, il mondo si fa più vicino, la nostra realtà si fa più vitale.”
La rappresentazione dell’ Associazione culturale Atti di Vezzano è scandita dalle musiche e dai canti del gruppo TTT Express. Musiche dal Trentino, Tirolo, Transilvania del etnomusicologo Renato Morelli che propone un itinerario ragionato di musica popolare trentina attraverso le sue relazioni con il contesto alpino e più in generale est-europeo.
Lo spettacolo, a ingresso libero, inizia alle 21.

Stefania Costa
costa_stefania@yahoo.it