venerdì 12 dicembre 2014

La danza delle falene

Questo video è un assaggio della Danza delle falene - I tre capelli d'oro, performance di Paola Farinati e Osvaldo Maffei, svolta all'interno del Museo della Civiltà contadina dell'ultima edizione del Festival tra le Rocce e il Cielo.

lunedì 24 novembre 2014

“MATTI PER LA NEVE La percezione e la prevenzione del pericolo da valanga”

Bollettini delle neve, valutazioni di rischio valanghe, informazioni diramate dal Web, da radio e televisioni e dalla carta stampata. Uso della tecnologia, miglioramento della capacità di autosoccorso. Sembrerebbero soluzione adeguate, le migliori in assoluto per evitare gli incidenti nell’ambiente della montagna innevata. Eppure non basta. La gente continua a rimanere vittima della caduta di valanghe. Anzi, a causa dell’aumento di sci alpinisti e ciaspolatori (sulle Alpi i patiti delle racchette da neve contano 410 mila praticanti, mentre lo scialpinismo vanta circa 200 mila appassionati.) il numero degli incidenti è costante in aumento, anche se il numero dei decessi, grazie anche alla preparazione e all’utilizzo di nuovi e più appropriati strumenti, è sceso rispetto al passato. Tuttavia – cosa che fa riflettere – tra le vittime compaiono anche guide alpine e professionisti della montagna.

Un recente studio, voluto e finanziato dall’Accademia della Montagna, all’interno di un progetto pluriennale dedicato al rischio valanghe che ha coinvolto a vario titolo le università di Trento, Padova e Verona, oltre alla Fondazione Bruno Kessler, ha evidenziato due importanti errori cognitivi rilevabili nel comportamento di quanti decidono di esporsi a situazioni pericolose: l’Overconfidence, cioè la convinzione di sapere più di quanto effettivamente si sappia., e l’attitudine al Risk Taking, ovvero la propensione a mettere in atto comportamenti rischiosi.



Nel primo caso, a detta dei ricercatori, l’errore sarebbe imperniato sull’illusione di poter tenere sotto controllo eventi del tutto accidentali, e inoltre denuncia un eccesso di sicurezza e la pretesa di aver assimilato una conoscenza approfondita dell’ambiente montano. Nel secondo caso, l’errore sarebbe dovuto alla sottovalutazione della probabilità che si possa incorrere in eventi negativi, ma anche alla propensione individuale a mettere in atto comportamenti rischio.

Dunque, secondo i risultati dello studio intrapreso dall’Accademia della Montagna, il comportamento di parte dei frequentatori della montagna invernale a scopo ludico deve essere messo in relazione ciò che avviene nella mente delle persone in determinate situazioni, e avrebbe luogo indipendentemente dalle informazioni in possesso, che oggi risultano essere assai attendibili nel merito. La ricerca ha inoltre dimostrato che più del 70 per cento degli escursionisti della montagna invernale risulta “overconfident” e perciò inconsapevole dei rischi assunti.

Com’è dunque possibile rimediare a una situazione del genere? È sufficiente dar vita a una svolta nel campo della comunicazione e dell’informazione specializzata, oppure bisogna pensare ad altri strumenti? E come si può operare, in termini culturali, per contribuire a mutare atteggiamenti sempre più diffusi nel mondo degli sci alpinisti e dei ciaspolatori. E infine, quali potrebbero essere gli attori da coinvolgere in un’operazione capace di modificare in profondità l’immaginario diffuso dei frequentatori della montagna invernale?

Se ne parlerà a Trento, martedì 2 dicembre 2014, in un convegno internazionale - dal titolo “MATTI PER LA NEVE La percezione e la prevenzione del pericolo da valanga” - a cui sono stati invitati alcuni dei più noti studiosi dei fenomeni valanghivi (tra gli altri è atteso anche Werner Munter, un’autorità indiscussa nel campo delle valanghe), oltre a psicologi cognitivisti, filosofi, alpinisti di fama, tecnici del Soccorso alpino e dell’Aineva, meteorologi, guide alpine e istruttori di scialpinismo.



Durante l’incontro si proverà a ipotizzare un ventaglio di possibili soluzioni a un problema ormai non più dirimibile, visto il trend di frequentazione della montagna innevata al di là dei percorsi battuti e delle piste per lo sci alpino..

Vedi il programma su mattiperlaneve.com

sabato 22 novembre 2014

Eventi estremi e gestione dei rischi nel clima che cambia




 Roberto Barbiero - Eventi estremi e gestione dei rischi nel clima che cambia

ABITARE LA MONTAGNA CHE CAMBIA
Mutamenti climatici e nuovi modi di vivere le Alpi

Teatro Comunale

S. Anna di Vallarsa (TN), Sabato 23 agosto 2014

Il clima che cambia. Studiare il passato per essere pronti al futuro


giovedì 20 novembre 2014

Il tempo delle mezze stagioni: un viaggio al di fuori dei luoghi comuni




Marco Avanzini geologo del MUSE - Il tempo delle mezze stagioni: un viaggio al di fuori dei luoghi comuni

ABITARE LA MONTAGNA CHE CAMBIA
Mutamenti climatici e nuovi modi di vivere le Alpi

Teatro Comunale

S. Anna di Vallarsa (TN), Sabato 23 agosto 2014

Il clima che cambia. Studiare il passato per essere pronti al futuro



martedì 18 novembre 2014

Ghiacciai, un libro che racconta di clima, montagne e uomini che cambiano




Christian Casarotto, glaciologo del MUSE nel suo intervento Ghiacciai, un libro che racconta di climi, montagne e uomini che cambiano 


ABITARE LA MONTAGNA CHE CAMBIA
Mutamenti climatici e nuovi modi di vivere le Alpi

Teatro Comunale

S. Anna di Vallarsa (TN), Sabato 23 agosto 2014

Il clima che cambia. Studiare il passato per essere pronti al futuro


domenica 16 novembre 2014

Occorre dare attenzione maggiore alle minoranze linguistiche nel contesto della modernità. Intevista a Claudia Marchesoli

Creare un database linguistico per non perdere le parole della lingua mochena e insegnare la lingua a chi parla con i turisti è un modo per continuare a far vivere il mocheno. Importante è coltivare il linguaggio veloce e non mediato, anche i social network possono avere la loro funzione. Ce lo racconta Claudia Marchesoli dell'Istituto culturale mocheno.
Occorre dare attenzione maggiore alle minoranze linguistiche nel contesto della modernità.





domenica 9 novembre 2014

Mia memoria, soldati Trentini nella Prima Guerra Mondiale

Mia Memoria è lo spettacolo che ha chiuso l'edizione 2014 del Festival TRA LE ROCCE E IL CIELO.
Diari e lettere dei soldati trentini - raccolti nel volume di Quinto Antonelli "I dimenticati della Grande Guerra" - La memoria dei combattenti trentini (1914-1920)" - diventano uno spettacolo scritto e interpretato da Amedeo Savoia, intende contribuire a far conoscere queste storie dimenticate, dando corpo alle voci di questa umanità singolare, con l’aiuto della musica klezmer del gruppo T.T.T. express (Musiche dal Trentino, Tirolo, Transilvania) di Renato Morelli, e con la proiezione multimediale di un vasto archivio di foto e filmati d’epoca. I Cantori da Vermei,  con i loro canti popolari della tradizione trentina hanno fatto da contrappunto alla musica multietnica dei T.T.T., accompagnando la narrazione di questi frammenti di vite dimenticate.
Ne parlano Renato Morelli, il direttore della Fondazione Museo Storico Giuseppe Ferrandi e il critico d'arte Mario Cossali che riflettono sulla Grande Guerra, cosa è stata, cosa ci ha insegnato e su Tra le Rocce e il Cielo "Festival della montagna, della musica, della poesie, della cultura, di riflessione antropologica".




mercoledì 5 novembre 2014

Comunità e radici, un reading tetarale per la giornata nazionale dell'albero

COMUNITA’ E RADICI 
Reading teatrale liberamente ispirato a L’uomo che piantava gli alberi

Teatro Comunale di Sant’Anna in Vallarsa
Venerdì 21 novembre 2014
Ore 20.30


Venerdì 21 novembre 2014, Giornata Nazionale dell’Albero, Fondazione Fontana promuove una serata di parole, musica e immagini per parlare di tutela del patrimonio ambientale e di valorizzazione delle comunità locali.



La voce di Michela Embrìaco, la chitarra di Enrico Merlin, la sabbia e le mani di Nadia Ischia. Saranno loro ad animare la serata con uno spettacolo liberamente ispirato al racconto di Jean Giono, L’uomo che piantava gli alberi. L’iniziativa, proposta da Fondazione Fontana Onlus, dall'associazione Tra le Rocec e il Cielo e dal Comune di Vallarsa, nasce con la finalità di valorizzare azioni di tutela ambientale e di riforestazione in Trentino e in Kenya. E sarà proprio l’occasione della Giornata Nazionale dell’Albero, istituita a fine Ottocento ma rilanciata recentemente dal Ministero dell’Ambiente, ad offrire lo spunto per riflettere sul ruolo delle comunità e dei singoli nella tutela del patrimonio forestale.

IL PROGETTO

Fondazione Fontana Onlus, assieme alla controparte kenyota Tree is life Trust e grazie ad un finanziamento della Provincia Autonoma di Trento, promuove un progetto di riforestazione compensativa di un'ampia area all’interno della foresta di Laikipia, proprietà del governo del Kenya. Tale riforestazione interessa un’area rimasta deforestata da più di due decadi. In linea con l'attuale politica governativa, le foreste sono gestite in maniera sostenibile con l'obiettivo di rispondere ai bisogni delle generazioni attuali e future delle comunità interessate e di produrre beni e servizi ambientali  quali, per esempio, i crediti di carbonio. La gestione delle emissioni di anidride carbonica prodotte dalla terra rappresenta infatti, attualmente, una delle principali strategie attuabili a livello globale per ridurre gli effetti negativi del cambiamento climatico. Tuttavia, fino ad oggi, la risposta internazionale al cambiamento climatico non ha fornito significativi incentivi rivolti a coloro che formalmente o informalmente gestiscono il territorio nei paesi dei Sud del mondo e finalizzati alla corretta pianificazione degli effetti del cambiamento climatico derivante dall'emissione del carbonio terreste. Una risposta efficace al cambiamento climatico richiede necessariamente di rafforzare nel tempo il coinvolgimento delle comunità locali in reali e sostenibili strategie di riduzione delle emissioni di Co2, e l’impegno in questa direzione di Tree is Life Trust, che ha avuto come testimonial la biologa Wangari Maathai, è stato recentemente premiato con il Green Innovation Award (cliccare qui per approfondire)


L’iniziativa è a ingresso libero e gratuito. E’ nata dalla collaborazione di Fondazione Fontana Onlus con l’Associazione Tra le Rocce e il Cielo, il Comune di Vallarsa, , Tree is Life Trust e Ipsia del Trentino ed è resa possibile grazie al contributo di Provincia Autonoma di Trento e Cassa Rurale di Rovereto.


venerdì 17 ottobre 2014

Le case sugli alberi che fanno sognare grandi e piccini. Intervista a Nicola Chiavarelli

Le case sugli alberi sono una nuova frontiera dell'ospitalità che la Provincia di trento ha deciso di lanciare.

"Ci rivolgiamo a un turista di nicchia, un turista che cerca un'emozione diversa. Quando ci stacchiamo da terra anche solo di terra la nostra psiche cambia" spiega l'architetto Nicola Chiavarelli.


giovedì 9 ottobre 2014

Senza fare terrorismo dobbiamo affrontare il cambiamento climatico. Intervista a Christian Casarotto


I ghiacciai sono importanti dal punto di vista sociale, economico, turistico e energetico. Oggi i ghiacciai trentini si ritirano 15 metri all'anno e fino a 4 metri in spessore.
"Il geo-terrorismo non porta a nulla - spiega il glaciologo del Muse Christian Casarotto -. Non dobbiamo spaventarci ma puntare a mitigazione e adattamento. La mitigazione ci può aiuatre a ridurre il cambiamento in atto, l'adattamento ci permetterà di costruire un nuovo tessuto sociale e economico in grado di fare fronte al cambiamento in atto".



venerdì 3 ottobre 2014

Internet strumento per non perdere il tibetano, ce lo racconta Nodreng


Nodreng è un ex monaco tibetano impegnato per salvaguardare e far conoscere la sua lingua. Ha creato un sito internet in cui gli stessi tibetani possono imparare a scrivere la loro stessa lingua.
Così internet può diventare uno strumento per non dimenticare una lingua antica.


giovedì 25 settembre 2014

"Ci divertiamo a lavorare assieme" - intervista a Fiorenza Aste

Il vero punto di forza del Festival Tra le Rocce e il Cielo, è che «ci divertiamo a  lavorare assieme, mettendo in campo diversi punti di vista» spiega Fiorenza Aste che con Mario Martinelli ha ideato e organizza la manifestazione.
«L’edizione 2013 è stato un momento di riflessione sul clima e i cambiamenti climatici in montagna, su cosa ognuno di noi può fare. La giornata delle minoranze è cresciuta e si è aperta al mondo, senza dimenticare le etnie dell’arco alpino e della nostra Regione. Lettura di come le minoranze si sono configurata come le cose stanno cambiando e quale può essere lo sviluppo futuro. Anche la storia, la Grande Guerra, è stata trattata cercando di trattare le sfumature della memoria».
Il Festival sta diventando grande, si è fatto conoscere lontano e ha coinvolto la valle con le sue associazioni. «Lo ha fatto grazie  a una squadra di giovani che mettono intelligenza, energia e capacità a servizio della manifestazione».

E mentre si tira un bilancio della manifestazione 2014 già si lavora alla prossima…le idee non mancano.

sabato 20 settembre 2014

L'improvvisazione secondo Fabio Mina: "è dialogo con il momento in cui sei"

"L'improvvisazione è un linguaggio che permette di interagire con il luogo e con te stesso, è dialogo con il momento in cui sei" racconta Fabio Mina, musicista che ha fatto dell'improvvisazione la sua arma vincente. Nato come flautista h poi indagato gli strumenti a fiato provenienti dal mondo e la musica sacra dei paesi vicini e lontani.


mercoledì 17 settembre 2014

"La montagna va vissuta, non idealizzata" spiega Martini Umberto presidente del CAI

"In montagna non possiamo cercare i villaggi perfetti da cartolina. Occorre pensare che la montagna va vissuta, deve dare servizi e opportunità a chi ci vive".
"Deve essere se stessa e non come la idealizziamo" spiega Umberto Martini presidente del CAI all'inaugurazione del Festival Tra le Rocce e il Cielo.
"I fruitori devono imparare a gustare il silenzio, la rinuncia, l'ambiente".

domenica 14 settembre 2014

Una passeggiata per attraversare la montagna non solo con gli occhi. Intervista a Francesca Aste

"Una camminata in cui si pone una particolare attenzione all'orecchio, al paesaggio, a ciò che accade attorno a noi. Alla montagna, paesaggio sonoro unico". La musicista Francesca Aste racconta la passeggiata sonora, un modo diverso di andare in montagna, reqlizzata all'interno del festival Tra le Rocce e il Cielo.

giovedì 11 settembre 2014

Spazio Elementare: un luogo in montagna per unire innovazione arte e tradizione

Danza, teatro, cinema, fotografia, ambiente, architettura. Sono diverse le discipline che prendono vita nello spazio Elementare di Valmorbia in Vallarsa. Un'ex scuola elementare che un gruppo di giovani artisti - fondatori di associazione Elementare - hanno trasformato in un luogo dove poter fare innovazione, ricerca, contaminazione e arte.
Come mai proprio in montagna, luogo di tradizioni e radici?
"La Vallarsa è luogo ideale perchè è abbastanza isolata e stimola la creatività", "è un terreno fertile dove mettere i nostri semi", "perchè senza radici non si vola" spiegano i ragazzi che nella prima giornata del festival Tra le Rocce e il Cielo hanno presentato il progetto LA VIA DEI MULINI.








venerdì 5 settembre 2014

La montagna scrigno delle culture minoritarie nelle parole dell'assessore regionale Detomas


"Solo in una regione come la nostra una valle come questa può rimanere viva" Giuseppe Detomas, assessore regionale parla della montagna "scrigno delle culture minoritarie".
Il Festival Tra le rocce e il cielo: "Occasione per una riflessione internazionale sulla montagna come riferimento per tutte le comunità"


lunedì 1 settembre 2014

Luca Mercalli a Tra le rocce e il cielo 2014, elogia la montagna esportatrice di esperienze

Vale la pena rimanere a vivere in montagna. Lo dice Luca Mercalli ospite della Giornata della vita in montagna sabato 23 agosto 2014. La montagna è da sempre un territorio difficile e sensibile ai cambiamenti climatici. Chi vive in montagna sa abitare un territorio estremamente ricco di bellezza e risorse ma anche di difficoltà. La montagna deve saper tornare ad esportare la propria esperienza, in modo da ribaltare questa insana tendenza che negli ultimi anni ha portato ad acquisire stili di vita nati nelle metropoli e dannosi per l'equilibrio delle risorse. La montagna deve quindi saper tornare ad essere scuola, culla delle scoperte del risparmio energetico, applicando le nuove tecnologie e le possibilità contemporanee.

sabato 30 agosto 2014

Prezioso il contributo degli sponsor



A qualche giorno dal termine del Festival della montagna TRA LE ROCCE E IL CIELO nel tirare un bilancio di questa manifestazione non possiamo fare a meno di ringraziare  i nostri sponsor, grazie al contributo dei quali abbiamo potuto realizzare il Festival.
Ve li presentiamo:

Cantine Vivallis.  Vivallis è il marchio che nasce raccogliendo l’eredità secolare della Società Agricoltori Vallagarina - Vallis Agri Scarl. Esprime la forza delle sue radici, che risalgono al lontano 1908, raccogliendo e trasformando le uve provenienti da oltre 700 ettari di vigneti, posti in zone altamente vocate, sapientemente coltivati da 730 soci, guidati da un preparato team tecnico di agronomi ed enologi. L’obiettivo è racchiudere nei loro vini cultura, storia e passione del passato e, attraverso l’uso misurato di tecnologie avanzate, offrire contenuti più moderni, per continuare ad essere espressione vera e dinamica del territorio della Vallagarina.
www.vivallis.it

Trinco Automobili Concessionaria Suzuki Trinco Automobile è concessoniaria esclusivista moto Guzzi per il Trentino Alto Adige.
«I tempi oggi, anche se cambiati non cambiano la passione, che è la stessa di nostro padre Ugo Trinco che per la Vallarsa ha sempre avuto una simpatia per gli abitanti e un riguardo speciale verso questa terra, Io e mio fratello Alberto crediamo e portiamo avanti con la stessa forza che nostra padre Ugo ci ha lasciato» -Alessandro Trinco.

Distilleria Marzadro, La distilleria, a conduzione familiare nasce a Brancolino di Nogaredo in Vallagarina, dall'intuizione di nonno Attilio e della sorella Sabina, appassionati dell'antica arte della distillazione della vinaccia, a quel tempo limitata per lo più alla soddisfazione di fabbisogni familiari. Con gli anni l'azienda si è evoluta e sono subentrati figli e nipoti di Attilio, pilastro insostituibile della famiglia, che hanno puntato sempre di più all'adeguamento dell'azienda per soddisfare le esigenze del mercato internazionale, contando sulla qualità nella produzione di acqueviti, grappe e liquori.

Grafiche Futura è un’azienda che ha oltre 20 anni di esperienza nel settore tipografico. Offre un servizio completo, dalla progettazione grafica, alla stampa offset o digitale.
«Negli anni, siamo riusciti a formare un gruppo di lavoro motivato che opera in sintonia. Le tecnologie e le procedure sono collaudate da anni di esperienza diretta. Il rapporto con i clienti è una collaborazione attiva. La continua ricerca e il “mettersi in gioco” è alla base
della nostra filosofia aziendale e ci permette di offrire soluzioni ottimali, certe e affidabili nella qualità e nei tempi richiesti.»
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Montura - AlpStation Isera e Schio. ALPSTATION è un negozio specializzato sugli articoli da Alpinismo – Sci alpinismo – Montagna – Trail Running – Outdoor che mette a disposizione tutta la linea di abbigliamento Montura e gli accessori di varie marche. L'idea come ricerca che anticipa il futuro: è da qui che nasce Montura, dalla voglia di guardare oltre i confini dell'esperienza per ricercare sempre nuove soluzioni, proprio come l'alpinista che alimenta i suoi sogni esplorando gli orizzonti.

Calliari Fiori nasce tutto nel 1978 da una felice e fortunata idea di Mariano Calliari che, appassionato di piante decise di far costruire alcune serre di 600 mq per dedicarsi alla coltivazione di piante da interno, stagionali, piante fiorite, oltre naturalmente alla sua vera passione, le piante da orto. Il garden center vero e proprio viene aperto nel 1985. Nel nuovo spazio si possono acquistare attrezzature per giardinaggio, fertilizzanti, fiori recisi, vasi, bulbi, sementi oltre a qualificatissimi servizi di addobbi floreali per ogni occasione. Attualmente l'azienda dei fratelli Calliari (Mario, Ugo e Luca) occupa una superficie complessiva di 8.000 mqUn negozio di circa 500 mq. è dedicato alla vendita di fiori recisi, piante da interno, fertilizzanti, tutti i prodotti per la cura e la manutenzione di piante e spazi verdi.


martedì 26 agosto 2014

"Pietra su pietra, la vita in montagna" vince il concorso fotografico "Abitare la montagna"

Sono arrivati da tutta Italia gli scatti inviati per partecipare al concorso fotografico “Abitare la montagna” promosso dall’associazione tra le Rocce e il Cielo nell’ambito del festival della montagna vissuta con consapevolezza.
Di quelle arrivate la giuria ne ha individuate 69 idonee alla partecipazione per qualità e inerenza al tema, che era l’abitare la montagna, con particolare riferimento all’uomo.
Tutte queste immagini, in un album sul social network Facebook hanno potuto essere votate dal pubblico che così ha assegnato il premio “Social” – che con 1.033 “Mi piace” è stato assegnato alla foto “Quiete notturna” di Aldo Diazzi - e scelto delle 10 delle 30 fotografie (le altre sono state individuate dalla giuria) che si sono guadagnate un posto nella mostra esposta al museo della civiltà contadina di Vallarsa dalla metà di agosto. Clicca qui per vedere quali sono.

La giuria - formata da Egidio Bonapace, presidente di Accademia della Montagna del Trentino, da Bepi Pinter membro del cda di Accademia e dal fotografo e appassionato di montagna Marco Angheben - ha assegnato:
La premiazione, con il vincitore Sigfrido Corradi e Bepi Pinter, rappresentante della giuria
il primo premio all’immagine “Pietra su pietra: la vita in montagna” di Sigfrido Corradi, caratterizzata dalla competenza tecnica nell’esecuzione, dalla sapiente composizione che sa coinvolgere l’osservatore nel fotogramma e dalla scelta del momento migliore in cui scattare.

Il secondo premio alla fotografia “Il rifugio Col Gallina tra rocce e stelle” di Roberto Marchegiani, in cui il fascino dello scatto notturno e dei tempi lunghi utilizzati rendono onore alla costanza del fotografo nella ricerca di soggetti e condizioni inusuali.

Il terzo premio a “Monte Bianco, Bivacco Gervasutti” di Alberto Bertazzo, riportando all’attenzione una forma diversa e meno classica dell’abitare la montagna ma che dimostra come anche nel ventunesimo secolo lo sposalizio tra uomo e montagna è più forte e vivo che mai.

Chi ha vistato la mostra, oltre 200 persone fino alla sera del 23 agosto, attraverso la votazione dei tre scatti preferiti, ha assegnato il premio del pubblico. È risultata vincente, con 68 voti, la foto “Il rifugio Col Gallina tra rocce e stelle” di Roberto Marchegiani.

Le premiazioni si sono svolte nell’ultima giornata del Festival “TRA LE ROCCE E IL CIELO”.


domenica 24 agosto 2014

Luca Mercalli a Tra le rocce e il cielo parla della montagna e dei cambiamenti climatici

Il clima del passato, il clima del futuro e la montagna come cartina di tornasole. È stato questo il tema del confronto di sabato sera alla Giornata della Vita in montagna del festival “Tra le rocce e il cielo”. Un dialogo tra il meteorologo Luca Mercalli e il giornalista Roberto Mantovani, saliti fino al tendone del circolo Lamber a Riva di Vallarsa per parlare del clima che cambia, dell’uomo e della montagna. Ad ascoltarlo, circa trecento persone salite in Vallarsa nonostante il tempo incerto e le temperature tutt’altro che estive.


Una “chiacchierata” a tutto campo ma, viste le conoscenze di Mercalli e la sua lunga esperienza all’interno della trasmissione “Che tempo che fa”, il maggiore argomento sono stati i mutamenti climatici e il surriscaldamento globale a cui stiamo assistendo. L’occasione è stata importante per sfatare alcuni luoghi comuni della climatologia, come per esempio che nei secoli passati il clima sia stato a tratti più caldo di quello che stiamo sperimentando negli ultimi due decenni. “La mummia del Similaun” ha detto Mercalli “è la prova più schiacciante che i ghiacciai non hanno arretrato così tanto negli ultimi 5000 anni. Semmai da allora ci sono stati momenti più miti degli anni che li avevano preceduti, ma non più caldi di ora”.


Quali allora possono essere le conseguenze a livello più generale? “Se prendiamo la strada ‘virtuosa’, come stanno facendo i paesi scandinavi e poche altre realtà, le temperature si alzeranno di due soli gradi alla fine del secolo. Se invece continuiamo a pensare che la Terra abbia risorse e capacità di risposta illimitate, gli aumenti di temperatura saranno ben più sensibili, e alla fine del secolo i mari saranno più alti di almeno un metro rispetto ad ora. E se è vero che le temperature erano alte come adesso ai tempi dell’uomo del Similaun, c’è da dire che allora c’erano solo cinque milioni di persone, per lo più nomadi. Oggi siamo sette miliardi e cresciamo di ottanta milioni all’anno. Credete che in caso di innalzamento dei mari si possano spostare città come New York, Shanghai o Venezia con la stessa facilità con cui i nostri antenati spostarono capanne di paglia?”. Quali allora gli scenari che si prospettano per territori alpini come il nostro? “In generale” ha detto Mercalli “si prospetta un’appeninizzazione delle Alpi: inverni molto discontinui, magari con nevicate molto intense che però fondono molto in fretta non appena si alzano le temperature e piove. Questa è una cosa che interrogherà tutto il sistema turistico di montagna. In più, gli inverni dureranno sempre di meno, quindi le nevi scioglieranno prima. Questo alla lunga rischia di compromettere il ruolo di ‘serbatoio’ svolto dalle Alpi e dai suoi ghiacciai: se le nevi e i ghiacci sciolgono prima, le piene saranno più intense in primavera e inizio estate, ma si rischia di avere penuria di acqua nei mesi in cui se ne ha più bisogno, cioè in estate.”.

 Questi cambiamenti richiedono, per essere gestiti e, si spera, invertiti, scelte politiche a livello globale. “La Danimarca è eccezionale nell’efficienza energetica, ma che differenza fa? Nemmeno l’Italia farebbe tanta differenza da sola. Surriscaldamento globale significa che le risposte devono essere decise a livello globale: non c’è uno Stato che da solo possa cambiare le cose. E ci vuole una sensibilità dei cittadini riguardo ai combustibili fossili e alle emissioni inquinanti che ancora non c’è. Le conoscenze e le competenze ci sono, gli incontri internazionali ci sono, ma sono inutili per via delle lobby e dell’inconcludenza in cui si rinchiudono oggi questi incontri. Ci vuole un cambio di passo, e smettiamola di cercare capri espiatori”.



Ma l’incontro non si è concentrato solo sui cambiamenti climatici, e ha spaziato nella comune passione di Mantovani e Mercalli per la montagna e, in special modo per le Alpi. Passione che ha portato Nimbus, la rivista della Società Italiana di Meteorologia, ad uscire per la prima volta assieme alla Rivista della Montagna in cui lavorava Mantovani negli anni Ottanta. Un connubio, quello fra meteorologia e montagna, che è sempre stato forte e che va rinforzato. In primo luogo perché la montagna è, come ha detto Mercalli stesso, il “canarino nella miniera”: essa avverte e “somatizza” i cambiamenti del clima più velocemente e in maniera più facilmente avvertibile di altri territori, quindi ci può aiutare a vedere in tempo i segnali che qualcosa non va. In secondo luogo, questo stretto rapporto può aiutare a vivere e a visitare la montagna con maggiore rispetto: una certa meteorologia “da bar” ma a larga diffusione tramite internet può portare alpinisti amatoriali a “fidarsi troppo” e a partire con attrezzatura che, seppur sofisticata, non è adatta ad affrontare le insidie che il tempo atmosferico può regalare in alta quota. Se è vero che l’attrezzatura che abbiamo oggi non è paragonabile con quella dei primi pionieri della montagna dell’Ottocento, è anche vero che questi alpinisti avevano il rispetto necessario per la montagna da partire pensando sempre al peggio, quindi con tutta l’attrezzatura necessaria.

sabato 23 agosto 2014

La giornata dedicata a chi vuole vivere la montagna

Si è svolta oggi la terza giornata di questa edizione 2014 del Festival Tra le Rocce e il Cielo. Il tema è stato il vivere e far vivere la montagna. Questo vuol dire riconoscere le minacce e le sfide portate a questo ambiente: in primo luogo la minaccia dello spopolamento, causato dal flusso soprattutto di giovani dalle montagne alle città. In secondo luogo, le minacce portate dallinquinamento e conseguenti  cambiamenti climatici che proprio su questi territori possono colpire più duramente.


La mattinata ha avuto il filo conduttore dellabitare la montagna. Con la presentazione di Massimo Plazzer, sul palco sono intervenuti Giacomo Lombardo, Luisella Dutto, Claudio Coradazzi, Francesco Guzzonato, Nicola Chiavarelli e Luca Gibello, che ha moderato il dibattito. Si è iniziato con il buon esempio di Ostana, comune occitano del Piemonte, che ha combattuto efficacemente lo spopolamento, e che oggi festeggia nuovi nati e la riapertura di esercizi economici, pur in una zona così complessa. Si è parlato poi di albergo diffuso come rilancio dei borghi montani in chiave turistica senza snaturarne storia e particolarità e di co-housing come via per ripopolare la montagna e di riportarci a vivere i giovani e le famiglie. Infine si è parlato di come inserire questa esigenza di ripopolamento con una nuova idea di architettura e urbanistica, più compatibile con lambiente e sostenibile. Luca Gibello ha presentato allo platea svariati esempi di rifugio alpino, sottolineando come nel tempo il rifugio si sia evoluto tecnicamente ed esteticamente per rimanere contemporaneo. Nicola Chiavarelli, invece, ha parlato di case sospese che rivedono il concetto di "casa sull'albero" e che proprio in Trentino, in via sperimentale, diventeranno presto strutture ricettive a vocazione turistica.

Nel pomeriggio si è discusso dei problemi che il clima sta portando alla montagna. Cambiamenti climatici, modi per limitarli e buone pratiche sono stati alcuni dei temi più trattati. Il dibattito ha visto sul palco i contributi di Marco Avanzini e Christian Casarotto del MuSe di Trento, Roberto Barbiero della Protezione Civile, Antonio Chiadò di Alleanza nelle Alpi, Luca Cetara della Convenzione delle Alpi, con il coordinamento di Francesco Musco dello IUAV di Venezia. Spopolamento e inquinamento sono due cause di problemi ambientali che hanno origine nei territori urbani ma che colpiscono più fortemente le zone di montagna.
Per brevità, citiamo solo l'intervento del glaciologo Casarotto che ha portato la platea a riflettere sul l'importanza dei ghiacciai che sono in continua riduzione ma che assolvono un ruolo importante sia per l'approvigionamento idrico del fondo valle sia per il controllo della temperatura terrestre. In merito, vi segnaliamo la mostra "Ghiacciai di una volta, Immagini a confronto" una mostra visibile nei giorni del festival presso il museo etnografico di Riva, frutto di una ricerca durata due anni che sperimenta nuove forme comunicative e che mostra al visitatore i mutamenti subiti dai ghiacciai italiani.


Come è successo ieri, abbiamo affiancato ai dibattiti anche delle attività per bambini sullo stesso tema, sia per affrontarlo in maniera giocosa e semplice, sia perché fin da subito si educhi allimportanza dellambiente. Il laboratori a cura dellassociazione H2O+, ha spiegato ai bambini come viene prodotta lenergia a partire dalle varie fonti rinnovabili
Si sono poi esposti e presentati i disegni del progetto lEcovigile che vorrei, a cui hanno partecipato le scuole primarie della Vallagarina. Infine, si è svolta la passeggiata nella mostra Architettura, arte e natura prototipi di case sugli alberi. La mostra ha visto esposti i modelli di treehouses realizzati dai bambini della scuola elementare F.- Cavallin di Vallarsa, e dai ragazzi delle scuole superiori di Este, Fiera di Primiero e Treviso, a cura dello studio MQaa.



La giornata si è conclusa con la conferenza tenuta da Luca Mercalli, presidente della Società Italiana di Meteorologia e collaboratore per la RAI. Ha presentato Roberto Mantovani. La conferenza è stata animata dallansia causata da un nostro impatto sulla natura e sul clima che sembra sempre più sfuggire al controllo. Come ridurre il nostro impatto, come invertire la tendenza dei cambiamenti climatici? Senza voler cedere a facili allarmismi, la conferenza ha voluto presentare i fatti con la dovuta durezza e discutere delle possibili alternative.

Domani ci attende la giornata conclusiva del Festival, che avrà come filo conduttore la storia del nostro territorio, con particolare riferimento alla Grande Guerra, che ha avuto nella nostra valle uno dei suoi sanguinosi teatri.


Ci vediamo domani, buon Festival.

Dopo il clima che cambia tocca alla Grande Guerra

Oggi la giornata del Festival TRA LE ROCCE E IL CIELO è stata tutta dedicata cambiamento climatico.
Nemmeno a farlo apposta chi è arrivato in Vallarsa ha trovato la valle immersa in una nebbia e con una temperatura che assomigliava più a quella di fine novembre che a quella estiva.


In questo clima pazzo, sotto una pioggia battente,si è tenuto il convegno “Abitare la montagna che cambia”. Si è parlato di come riconoscere le minacce e le sfide portate a questo ambiente: in primo luogo la minaccia dello spopolamento, causato dal flusso soprattutto di giovani dalle montagne alle città, e delle varie forme di architettura montane. In secondo luogo, le minacce portate dall’inquinamento e conseguenti  cambiamenti climatici che proprio su questi territori possono colpire più duramente.

In serata sarà il meteorologo Luca Mercalli a raccontare cosa ognuno di noi può fare per contrastare il cambiamento climatico.

Domani, domenica 24 agosto 2014, giornata che il festival dedica alla storia, ci sarà un’escursione sugli avamposti dell’artiglieria verso il monte Corno, un recital-tavola rotonda sulle donne nella guerra e uno spettacolo teatrale che dà voce alle testimonianze dei soldati trentini. 

L’USCITA SUI SENTIERI DELLA GRANDE GUERRA porterà da Raossi al Sommele, sugli avamposti dell’artiglieria verso il Corno. L’escursione accompagnerà gli amanti della storia e della montagna lungo il percorso audio-guidato PAPA dell’associazione Pasubio100Anni. Si parte alle ore 8 dal parcheggio di Raossi. E’ necessario abbigliamento da montagna.

Alle 17.30 al Museo della civiltà contadina di Riva  si terrà un Recital - Tavola rotonda dal titolo  DONNE NELLA TEMPESTA. Voci femminili durante le Grande Guerra. Luciana Palla, Rosanna Cavallini e Francesco De Nicola parleranno del ruolo della donna nel primo conflitto mondiale e vi saranno intermezzi recitativi e musicali di Walter e Chiara Salin, con canti al femminile e letture di scritti e diari di donne nella guerra. Presenta Roberto Mantovani.

La serata si aprirà alle 20 con la proiezione del film “CESARE BATTISTI. L’ULTIMA FOTOGRAFIA” di Clemente Volpini, regia di Graziano Conversano, prodotto da Rai Educational – Rai Storia, in collaborazione con la Fondazione Museo Storico del Trentino. Giuseppe Ferrandi, direttore della Fondazione Museo Storico, presenterà il documentario che racconta la vita di Cesare Battisti, divenuto un simbolo capace ancora, a cent’anni di distanza, di far discutere: martire per l’Italia, traditore per l’Austria. Per questo ora, con l’Unione Europea ancora in costruzione e soggetta a frizioni e spinte centrifughe, è così importante indagare il pensiero e le azioni di un uomo che sognava l’Europa dei popoli e la fratellanza come forma di convivenza, ma che venne poi travolto dalla guerra quando, nel 1914, gli Stati decisero di risolvere con le armi i conflitti nazionali. La sua storia, dunque, va ben oltre la sua persona, ed ha molto da insegnare anche a noi oggi.


La proiezione, al Teatro comunale di Sant’Anna, sarà seguita dallo spettacolo "MIA MEMORIA…" Testimonianze dei soldati trentini nella Grande Guerra.
I soldati trentini che hanno combattuto la Grande Guerra sul fronte orientale, arruolati nell’esercito austroungarico, sono stati spesso guardati con sospetto e disprezzo dai commilitoni in quanto “Tagliani”. D’altra parte, sono stati anche a lungo rimossi dalle cronache italiane perché hanno combattuto dalla parte “sbagliata”. Hanno comunque lasciato una loro straordinaria testimonianza in diari e lettere scritte durante la prima guerra mondiale; assieme a loro tutti i civili, uomini e donne, che hanno visto sconvolte la loro vita e la loro terra dagli eventi bellici.
Questi scritti, spesso terribili ma carichi di viva umanità popolare, sono stati recentemente raccolti nel volume di Quinto Antonelli I dimenticati della Grande Guerra - La memoria dei combattenti trentini (1914-1920).
Lo spettacolo “Mia memoria”, scritto e interpretato da Amedeo Savoia, intende contribuire a farli conoscere, dando corpo alle voci di questa umanità singolare, con l’aiuto della musica klezmer del gruppo T.T.T. (Musiche dal Trentino, Tirolo, Transilvania), le voci dei Cantori di Verméi,  e di un multimedia ricco di foto storiche e di filmati d’epoca.

Presenta Giuseppe Ferrandi.

Passeggiata artistico-letteraria: conferma dei cambiamenti annunciati ieri

ATTENZIONE! Viste le condizioni meteo, ci troviamo costretti a confermare le variazioni di programma sulla passeggiata artistico-letteraria di oggi, annunciate ieri:
alle ore 14.00 presentazione degli scrittori presso il Museo Etnografico a Riva di Vallarsa
alle ore 17.00 con partenza da Ometto, passeggiata di presentazione della mostra "Il luogo delle fotografie" di Marco Angheben lungo il percorso a Monte di mezzo - Malga Siebe.

venerdì 22 agosto 2014

Passeggiata artistico-letteraria: variazioni in caso di pioggia

ATTENZIONE! Viste le avverse previsioni meteorologiche di domani mattina comunichiamo che in caso di maltempo la passeggiata artistico letteraria con la presentazione degli scrittori subirà le seguenti variazioni:
alle ore 14.00 presentazione degli scrittori presso il Museo Etnografico a Riva di Vallarsa
alle ore 17.00 con partenza da Ometto, passeggiata di presentazione della mostra "Il luogo delle fotografie" di Marco Angheben lungo il percorso a Monte di mezzo - Malga Siebe.

Se il tempo fosse bello invece il programma rimarrà invariato con partenza alle 10.00 da Ometto.
La comunicazione definitiva sarà data domattina attraverso i Social Network del Festival.

A domani! buon Festival

22 agosto, Giornata delle Lingue madri



Si è svolta oggi la giornata del festival dedicata alle lingue madri e alle minoranze etno-linguistiche. Un’intensa giornata di incontri, dibattiti e confronti sul patrimonio di piccoli popoli e piccole lingue che punteggiano l’Italia, l’Europa e il Mondo. Un patrimonio spesso messo a rischio da una modernità che tutto spinge all’omologazione, dalla negligenza che “lascia al loro destino” tradizioni, usi, costumi e lingue diversi da quelli maggioritari, e da scelte scellerate di omologazione e di imposizione della cultura “nazionale”, fomentando tensioni ed odi etnici.


Il convegno dedicato a questo spinoso tema si è intitolato “IDENTITA’ IN BILICO. NARRARE IL MONDO CON GLI OCCHI DELLE ETNIE RESPINTE”. Durante la mattina questo convegno ha avuto la forma di tavola rotonda, con la partecipazione dei cimbri Andrea Nicolussi Golo, Vito Massalongo e Hugo Daniel Stoffella, del ladino Werner Pescosta, la mochena Claudia Marchesini, l’occitana Ines Cavalcanti, la walser Beba Schranz, e Frédéric Spagnoli, con Annibale Salsa a moderare il dibattito. Ha introdotto Riccardo Rella e hanno portato i saluti Sieghar Gamper, Direttore dell’Ufficio Minoranze della Regione. Insieme si è discusso della storia e della situazione presente delle minoranze dell’arco alpino italiano. Identità o appartenenza, inclusione o integrazione sono state le parole ricorrenti di questo dibattito.



Nel pomeriggio, si è svolto il dialogo moderato da Riccardo Rella sul tema “Dialoghi, visioni, narrazioni. Narrare il mondo con gli occhi delle etnie respinte”.


Si sono alternati sul palco il tibetano Nodreng, Wolfraud De Concini, esule dai Sudeti germanofoni dell’attuale Repubblica Ceca, e Antonia Arslan, autrice del libro “La masseria delle allodole”, armena.

Dalla Turchia alla Boemia, al Tibet, abbiamo ricostruito una mappa delle persecuzioni e degli odi etnici al di fuori dei confini italiani, facendo narrare ai protagonisti e ai testimoni le storie toccanti di come i nazionalismi siano da sempre i grandi nemici dell’inclusione e della coesistenza pacifica. Oggi più che mai crediamo che questa sia una lezione da tenere bene a mente, per evitare tragedie presenti e future.

Il pomeriggio al Teatro di Sant’Anna si è concluso con la proiezione del film dei fratelli Taviani “La masseria delle Allodole”, con un dibattito fra Antonia Arslan e il pubblico, moderato da Andrea Nicolussi Golo.

E se l’istruzione e l’educazione delle giovani generazioni sono la porta verso il futuro, è importante che la cultura dell’inclusione e dell’accoglienza della diversità in ogni sua forma sia proposta fin da subito ai più piccoli. Per questo si sono svolti al tendone allestito a Riva di Vallarsa dei laboratori per bambini dal tema “Un giorno in occitano e in tibetano. Gioca a parlare e a scrivere nelle lingue d’alta quota”, con la collaborazione dell’Associazion “Chambra d’Oc” e dell’associazione Italia-Tibet.

Al Museo della Civiltà Contadina di Riva, inoltre, si sono svolti la “Passeggiata sonora” fino al forte Parmesan, con la musica di Francesca Aste, e il concerto del flautista Fabio Mina.

Tutta la giornata è stata coronata dal concerto “12 canti per 12 lingue” al tendone di Riva. Un’occasione per sentire tutte assieme le musiche e le parole delle 12 lingue minoritarie italiane: albanese, catalano, tedesco, greco, sloveno, croato, francese, francoprovenzale, friulano, ladino, occitano, sardo.

Dopo le identità in bilico si racconta il clima che cambia

Oggi la giornata del Festival TRA LE ROCCE E IL CIELO è stata tutta dedicata alle lingue madri.
Sul palco i rappresentanti delle culture minoritarie dell'arco Arco alpino.- cimbri, mocheni, ladini, walser e occitani - si sono confrontati sul tema delle etnie respinte.
Nel pomeriggio lo stesso argomento è stato trattato dall’ex monaco tibetano Nodreng, dall'armena Antonia Arslan e Wolftraud de Concini, tedesca profuga nei Sudeti.



I bambini hanno potuto cimentarsi nei laboratori linguistici di tibetano e occitano.
E stasera lo spettacolo 12 Canti per 12 lingue condurrà in un viaggio tra le 12 lingue minoritarie d'Italia.



Domani, sabato 23 agosto, la giornata sarà dedicata al clima.
La montagna è termometro del clima, che sa lanciare segnali d’allarme all’uomo ma fornisce anche opportunità di adattamento che vanno colte nel momento giusto.

Dopo una mattinata nella quale si affrontano nuovi modi di vivere le Alpi attraverso strategie per far tornare la gente a vivere in montagna anche attraverso l’uso di nuove tecnologie e forme contemporanee di architettura di montagna.

Dalle 14.30 al Teatro comunale di S.Anna autorevoli esperti parleranno del clima che cambia. I ricercatori del Muse di Trento, Marco Avanzini e Christian Casarotto, parleranno della storia del clima e dello stato dei ghiacciai alpini. Roberto Barbiero di Climatrentino e del dipartimento della Protezione civile, parla di come si può pianificare il cambiamento evitando di arrivare sempre all’emergenza.
Più tardi si parlerà di adattamento e di come le comunità di montagna possono agire in prima persona, sia preparandosi al cambiamento climatico che mitigandone gli effetti, anche attraverso esperienze già avviate. Ne parleranno Luca Cetara, di Convenzione delle Alpi, Antonio Chiadò della rete Alleanza nelle Alpi e Francesco Musco professore di pianificazione all’università IUAV di Venezia.



In serata sarà invece Luca Mercalli – meteorologo presidente della Società meteorologica italiana e volto noto della trasmissione “Che tempo che fa” – a raccontarci l’importanza delle alpi per il clima. Nella conferenza La montagna e i cambiamenti climatici: il canarino nella miniera? Il meteorologo  ci parlerà dei segnali che la montagna ci sta mandando. Segnali che spesso sono ignorati ma che se l’uomo è capace di cogliere ci presentano degli scenari futuri da affrontare per minimizzare i danni.
L’uomo per il clima è sia vittima che carnefice. Carnefice perché da 150 anni sta pesantemente influendo sul cambiamento climatico, ma anche vittima perché tutto questo alla fine andrà ad influire su di lui. Il lato positivo è che essendo l’uomo stesso tra le cause, potrà decidere di smettere, e questo è auspicabile.
La serata inizia alle 21, al Tendone di Riva di Vallarsa. L’ingresso è gratuito.




Dello stato dei ghiacciai alpini parla la mostra Ghiacciai di una volta, immagini a confronto. 22 confronti fotografici di ghiacciai alpini fotografati all’inizio del secolo e ripresi oggi dalla stessa inquadratura, nella mostra curata da Christian Casarotto glaciologo del MuSe ed esposta da domenica 17 agosto al museo etnografico di Riva di Vallarsa.

giovedì 21 agosto 2014

Iniziato il Festival, domani tocca alle lingue madri

E’ iniziata la quinta edizione del Festival TRA LE ROCCE E IL CIELO.

Le autorità hanno dato il via alla prima giornata del Festival Tra Le Rocce e il Cielo e i loro interventi hanno posto il focus su argomenti importanti e complessi che nei prossimi giorni troveranno ampio spazio nella riflessione che il festival si pone quest’anno.



L’assessore della Regione Trentino Alto Adige. Giuseppe Detomas ha parlato del montagna e del suo ruolo “protettivo delle culture minoritarie”, il sindaco Geremia Gios ha messo l’accennato il concetto di resilienza sottolineando come “La forza della montagna sta nella sua diversità ed eterogeneità”. Bruno Spagnolli, presidente SAT di Rovereto, e Claudio Rossaro, presidente gruppo SAT Vallarsa, hanno parlato della montagna e della vita in montagna come modello di condotta sociale per la società moderna.
Più incentrato sull’ecosostenibilità è stato l’intervento di Marcello Benedetti, assessore della Comunità della Vallagrina che ha accennato il concetto di Overshoot Day. “Ieri, 20 agosto, l’umanità ha finito di consumare le risorse che il Pianeta era in grado di generare quest’anno”.   


Ad aprire il festival c’erano anche Lorenzo Barater, consigliere della Provincia Autonoma di Trento, Umberto Martini presidente CAI e Iva Berasi direttrice di Accademia della montagna del Trentino che in partnership con l’associazione Tra le Rocce e il Cielo organizza la manifestazione.

Ecco il programma della giornata di domani:

ore 8 Partenza dal rifugio Monte Zugna USCITA LUNGO IL SENTIERO DELLA PACE fino al Parco della Pace e a Passo Buole, dove fu combattuta una delle più terribili battaglie della Grande Guerra. Accompagnano Martino Cornali e Claudio Fabbro, “pellegrini civili sul Sentiero della Pace” per Fondazione Opera Campana dei Caduti. Il primo tratto da Rifugio Monte Zugna fino al Parco della Pace è adatto per famiglie e bambini. E’ necessario abbigliamento da montagna.

ore 9.00 Teatro S.Anna Convegno IDENTITA' IN BILICO. NARRARE IL MONDO CON GLI OCCHI DELLE ETNIE RESPINTE
ESCLUSIONE-INTEGRAZIONE: il fluttuare dell’identità lungo il corso dei secoli. Tavola rotonda. Coordina Annibale Salsa
Saluti del direttore dell’Ufficio Minoranze della Regione Sieghard Gamper.
Tavola rotonda con i rappresentanti delle lingue madri d’Italia: i cimbri Andrea Nicolussi Golo, Vito Massalongo e Hugo Daniel Stoffella, i ladini Werner Pescosta e Fabio Chiocchetti, il mocheno Leo Toller, l’occitana Ines Cavalcanti, la walser Beba Schranz, e Frédéric Spagnoli.



ore 11.00 Tendone Riva  INCONTRO DEI DELEGATI DEI BORGHI DI MONTAGNA
"Comunicare per esistere: un progetto comune di valorizzazione per le alte terre,  verso Expo 2015". Partecipano giornalisti, comunicatori e rappresentanti di Associazioni e Istituzioni Locali.

ore 14.00 Teatro S. Anna Convegno IDENTITA' IN BILICO. NARRARE IL MONDO CON GLI OCCHI DELLE ETNIE RESPINTE.
DIALOGHI, VISIONI, NARRAZIONI. Narrare il mondo con gli occhi delle etnie respinte. Coordina Riccardo Rella.
Proiezione del film THE LEAVING del tibetano Nodreng: l’arte di insegnare l’antica lingua in Tibet. Incontro con l’autore.
Wolftraud de Concini: Boemia andata e ritorno. Storia di una profuga tedesca dei Sudeti.
La poesia dell’identità. Incontro con Mehmet Altun, poeta curdo in Turchia.
Antonia Arslan: Narrare l’indicibile. Testimonianze del primo genocidio del XX secolo.

ore 14.30 Tendone Riva Laboratori linguistici per bambini: "UN GIORNO IN OCCITANO e TIBETANO. Gioca a parlare e scrivere nelle lingue d’alta quota". Con la collaborazione di Associacion “Chambra D’Oc” e associazione Italia-Tibet.

ore 16.30 Teatro S.Anna Proiezione del film "LA MASSERIA DELLE ALLODOLE" dei fratelli Taviani (2007) sulla diaspora del popolo armeno. Il film, tratto dal libro omonimo, narra la tragica e dimenticata storia del genocidio degli armeni turchi del 1915, in quello che viene generalmente definito come la prova generale della shoah ebraica ad opera dei nazisti. L'autrice del testo, Antonia Arslan, incontra il pubblico. Presenta Andrea Nicolussi Golo.

ore 17.30 Museo della civiltà contadina, Riva PASSEGGIATA SONORA fino al forte Parmesan, Attraversare il territorio esplorando l’ambiente non solo con gli occhi. Compiere un percorso, a piedi, in cui concentrare l’attenzione su tutto ciò che sentiamo, i suoni della natura e la musica. L’escursione è adatta per famiglie e bambini. Con Francesca Aste.

ore 19 Museo della civiltà contadina, Riva Concerto del flautista FABIO MINA, tra improvvisazione, musiche extraeuropee, elettronica dal vivo e suono d’ambiente, un percorso sonoro che cerca di nutrirsi dell’energia del luogo.


ore 21 Tendone Riva Concerto spettacolo omaggio alle minoranze linguistiche storiche italiane "12 CANTI PER 12 LINGUE". Lo spettacolo unisce musica, canto, recital e multimedialità: il suono della lingua e una breve narrazione, affiancate da una cartina multimediale dell'Italia, accompagneranno lo spettatore in un appassionante cammino per le strade delle lingue minoritarie albanese, catalana, germanica, greca, slovena, croata, francese, francoprovenzale, friulana, ladina, occitana, sarda.