Tra le rocce e il cielo – il festival della
montagna vissuta con consapevolezza - dedica la giornata di venerdì 19 agosto alla donna e al suo ruolo nei dei conflitti
armati, con particolare attenzione alle due guerre mondiali ed ai più recenti
conflitti in Medio Oriente ed Afghanistan.
La giornata al teatro di S. Anna in Vallarsa sarà
incentrata sul convegno “L’elmo di
Atena”.
La mattina sarà dedicata alle donne protagoniste della Grande Guerra
nell’arco alpino, i rappresentanti delle lingue madri – ladini, mocheni,
cimbri, walser, occitani e friulani -porteranno la testimonianza storica dei
loro territori conducendo un'analisi sociologica di quello che è stato il ruolo
della donna in tempo di guerra e di come i nuovi equilibri tra i sessi abbiano
per sempre cambiato le dinamiche delle comunità linguistiche tradizionali.
Il pomeriggio, invece, sarà dedicato alla
contemporaneità. La figura e il ruolo
della donna sarà presentato e analizzato all'interno degli scenari bellici contemporanei della Siria, del
Kurdistan, dell'Afghanistan, della Turchia e del Libano.
La donna nei suoi molteplici ruoli culturali e
sociali sarà uno strumento per analizzare e discutere la guerra, il suo impatto
sulle strutture sociali e come essa abbia modificato in maniera indelebile le
società ed i rapporti di forza uomo-donna in ogni teatro di conflitto armato.
La sera, alle
20.30 in sala Caritro in Piazza Rosmini a Rovereto, l’argomento verrà
ripreso con la conferenza LA GUERRA
NEGLI OCCHI DELLE DONNE.
Saranno due note scrittrici a raccontare,
dialogando con l’antropologo Annibale Salsa, i conflitti del Novecento e
analizzare quelli in corso. Dialogheranno Antonia
Arlsan e Francesca Melandri.
Antonia Arslan, scrittrice italiana di origine armena, col suo primo romanzo, “La masseria delle allodole“, pubblicato da Rizzoli e tradotto in 21 lingue, ha raccontato il dramma del suo popolo. Il libro è diventato un successo, da cui è stato tratto anche un film diretto dai fratelli Taviani. Successivamente ha pubblicato altri due libri dedicati alla tragica epopea della sua famiglia in Armenia: “Il rumore delle perle di legno” e “La strada di Smirne”.
Antonia Arslan, scrittrice italiana di origine armena, col suo primo romanzo, “La masseria delle allodole“, pubblicato da Rizzoli e tradotto in 21 lingue, ha raccontato il dramma del suo popolo. Il libro è diventato un successo, da cui è stato tratto anche un film diretto dai fratelli Taviani. Successivamente ha pubblicato altri due libri dedicati alla tragica epopea della sua famiglia in Armenia: “Il rumore delle perle di legno” e “La strada di Smirne”.
Francesca Melandri, sceneggiatrice di successo per cinema e
televisione (collabora alla sceneggiatura di Zoo di Cristina Comencini) e
scrittrice, nel suo romanzo d’esordio "Eva
dorme”, pubblicato nel 2010, pluripremiato e tradotto in diverse lingue, ha
raccontato una intensa storia di vita e di amore, sullo sfondo della questione altoatesina
a partire dalla conclusione del Primo Conflitto Mondiale, e del terrorismo che
ne scaturì.
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