martedì 18 agosto 2015

Applausi infiniti e commossi per "I SENTIERI RACCONTANO…"


È stato un successo lo spettacolo recital-musical-teatrale promosso e organizzato dall’associazione Pasubio100anni nell'ambito del Festival TRA LE ROCCE E IL CIELO andato in scena lunedi 17 agosto al teatro di S. Anna di Vallarsa.


Il progetto ha coinvolto 16 attori improvvisati sotto la guida del regista teatrale Luigi Orfeo partendo dal copione ricavato dall’antologia di Pasubio100anni, curata da Manuela Broz presentata al pubblico sabato 16 maggio.

Lo spettacolo ha attraversato le varie fasi della guerra in Vallarsa, dalla chiamata alle armi da parte dell'impero austro-ungarico nel 1914, allo scoppio della guerra con l'Italia e quindi l'arrivo dei soldati italiani il 24 maggio 1915 e la convivenza con la popolazione civile per un anno, quindi l'abbandono dei paesi, l'esilio dei profughi e il ritorno alle case distrutte.

Alla teatralità della rappresentazione sono stati abbinati gli intermezzi musicali del TRIO BROZ, dei fratelli Barbara e Klaus e gli intermezzi corali del CORO PASUBIO.

Per i protagonisti, dopo il debutto nella prima messa in scena di sabato 23 maggio è stato un nuovo momento di vera commozione il riuscire a dare voce e dignità a coloro che non ce l’hanno fatta, a coloro che non sono tornati e a coloro che con tenacia e desiderio di sopravvivenza invece ce l’hanno fatta.



Lo spettacolo ha dato voce anche a personaggi illustri quali Sandro Pertini, l’amato amato Presidente della Repubblica che ha combattuto sul Pasubio con il grado di Tenente; Eugenio Montale, premio nobel per la letteratura che ha combattuto nel paese di Valmorbia e che in OSSI DI SEPPIA ha scritto la celebre poesia "Valmorbia"; Piero Calamandrei che è stato uno dei padri della nostra Costituzione e Arnaldo Fraccaroli, inviato di guerra per il Corriere della Sera.

Non si voleva realizzare il solito evento commemorativo di fatti storici, ma un evento che coinvolgesse il pubblico fino al limite della commozione, suscitando riflessioni e interrogativi, sia durante la visione dello spettacolo che in momenti successivi, attraverso dei parallelismi tra i fatti storici di 100 anni fa e i fatti quotidiani che ogni giorno si vedono nella cronaca nazionale e internazionale.

I momenti toccanti sono stati numerosi in ogni scena. Un esempio, tratto dal diario di una ragazza nel quale scrive che all'età di 13-14 anni si trovava a Varazze, in Liguria, come profuga e, assieme ad altri coetanei, per guadagnarsi qualcosa, ogni giorno si recava alla stazione ferroviaria ad attendere l'arrivo dei treni con i passeggeri carichi di valige e quindi offrirsi nel portar loro i bagagli in cambio di qualche soldo. I ragazzi di Varazze che facevano la stessa cosa, gli dicevano: voi tedeschi venite a portarci via il lavoro...!! Ecco, il passato che diviene immediatamente presente; ci si trova di fronte a dei ragazzi coetanei, che parlavano la stessa lingua italiana, seppur in forme dialettali diverse, con accuse e pregiudizi verso il “forestiero”. Tali espressioni, che anche oggi sentiamo spesso, seppure in un contesto economico e sociale diverso, devono far riflettere.


Il teatro con 200 posti a sedere ha visto almeno altre 100 persone in piedi e molte altre non sono potute entrare. Gli applausi durante lo spettacolo e alla fine sono stati infiniti e commossi.



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