IL SEGNO E IL SILENZIO, Visioni e percezioni della
Grande Guerra in Trentino.
Mostra
fotografica di Alberto Bregani
“Il segno è il silenzio” è
una speciale selezione di 16 fotografie in bianco e nero tratte
dal più ampio progetto di 85 scatti “Solo Il Vento” recentemente realizzato
da Alberto Bregani per la Provincia autonoma di Trento – in
collaborazione con il Museo Storico Italiano della Guerra di Rovereto e Accademia della Montagna del Trentino –
in occasione delle celebrazioni per il Centenario della Grande Guerra in Trentino (1914-2014).
Tra il marzo 2013 e il
novembre 2014, Alberto Bregani, insieme all’amico e guida alpina Sandro Vidi,
ha percorso decine di sentieri e visitato alcuni dei più significativi e suggestivi luoghi di media e alta montagna
lungo il fronte trentino per fotografare con sguardo autoriale,
contemporaneo ed evocativo le vestigia della Grande Guerra.
I siti sono stati scelti prendendo come riferimento il Sentiero della Pace e i suoi dintorni, un bellissimo tracciato di 520 chilometri che va dal Passo del Tonale alla Marmolada, attraversando tutto il territorio trentino.
I siti sono stati scelti prendendo come riferimento il Sentiero della Pace e i suoi dintorni, un bellissimo tracciato di 520 chilometri che va dal Passo del Tonale alla Marmolada, attraversando tutto il territorio trentino.
In mostra saranno
esposte 16 foto relative a Passo dei Contrabbandieri, Crozzon di
Lares, Cima Avalina e Doss dei morti, Nagià Grom, alla parte sommitale del
Pasubio, alla Forra del Lupo sull’Altipiano di Folgaria, alle trincee nei
boschi dell’Altipiano di Vezzena e al forte Busa Verle, ad alcune cime del
Lagorai (cima Lasteati, Cima Paradisi, Colbricon), Cima Bocche e in conclusione
alle postazioni militari del Passo Ombretta.
Questo progetto è stata
una grande e intensa esperienza personale, ancor prima che un lavoro
fotografico. È stato vivere per due anni, in modo continuo e profondo, un
grande senso di desolazione e di tristezza per quello che ho visto, quello che
ho letto e raccolto dai diari – spiega
Bregani. Ho provato a raccontare la presenza della Guerra attraverso la
sua assenza, gli indelebili e devastanti segni di ciò che fu e i loro attuali,
pesantissimi silenzi. Ho cercato di allontanarmi il più possibile da ogni
inutile retorica, fotografando ciò che percepivo essere ancora sospeso, fermo e
cristallizzato nel tempo. Panorami di indicibile bellezza ma con tali stridenti
contrasti da non poter essere ignorati. Oggi più che mai.
La
mostra è stata realizzata con il contributo dell’Assessorato alla Cultura e
dell’Ufficio Emigrazione della Provincia autonoma di Trento e rientra
nel programma ufficiale per le Commemorazioni del Centenario della
Prima Guerra mondiale a cura della Presidenza del Consiglio dei Ministri –
Struttura di Missione per gli Anniversari di interesse nazionale.
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