martedì 15 luglio 2014

La mostra di Claudio Fabbro sul sentiero della Pace

LA GRANDE GUERRA E LA MEMORIA DEL TERRITORIO LUNGO IL SENTIERO DELLA PACE
di ,Claudio Fabbro

 Teatro tenda di Raossi, Vallarsa – dal 2 al 31 agosto




La Grande Guerra, è stato l’evento epocale che ha segnato per sempre il subconscio collettivo della gente di montagna trentina e sudtirolese: Alpini e Standschützen, spesso in pace solo separati dallo stesso spartiacque vallivo, si ritrovarono nemici.
Costituisce patrimonio di molte culture il credere che sui luoghi del martirio e della sofferenza dell'uomo qualcosa nell'aria, o nello spazio, rimanga come sospeso nel tempo. Il Sentiero della Pace consente, all’animo sensibile del viandante assetato di conoscere, di rintracciare questa eco con quanto di inumano e doloroso, ma anche eroico e sublime di quel tempo rimane.
Noi, uomini d'oggi, nel percorrere questo confine fronte, avvertiamo l'eco lontana di quell’evento, eco che la gente di montagna ha sempre sentito e custodito. E' la montagna stessa, con le sue forme e i suoi segni, che può diventare voce narrante.
Prima ancora che gli storici descrivano le battaglie è il territorio montano che colpisce l'immaginario popolare e questo già durante la guerra.
Ortles, Adamello, Coni Zugna, Pasubio, Altipiani, Ortigara non saranno più solo montagne, o nomi di vie cittadine, ma simboli prima del dolore e poi del mito.
Il Sentiero della Pace è un percorso di 520 Km che collega i luoghi e le memorie sul fronte meridionale della Grande Guerra.
L’intero tracciato percorre quello che un tempo era noto come “Saliente Trentino” vera spina nel fianco per lo schieramento nord-occidentale dell’esercito Italiano, dallo Stelvio alla Marmolada. Negli anni che precedettero la guerra vi fu una vera e propria “escalation” militare a ridosso della linea di confine che fu fortificata da entrambi i contendenti. Durante il conflitto, con le variazioni della linea del fronte, le strutture furono integrate ed estese a fascia sul territorio con enorme impegno economico ed umano. Si trattò di una colossale messa in opera del territorio montano tale da non aver uguali né prima né dopo il grande conflitto: forti, capisaldi, strade e mulattiere di arroccamento, e trincee …. che rimangono ancora oggi, insegnamento per tutti, sulle nostre montagne.
Il Sentiero della Pace costituisce il filo conduttore, l’asse portante per la memoria storica del Trentino - Sud Tirolo e della sua gente e può esserlo per celebrare nel modo corretto anche il centenario: la memoria del territorio è cruda, diretta, non mente e non si presta a sterili polemiche.
Quello che differenzia il Sentiero della Pace da altri, pur famosi, tracciati a lunga percorrenza, è la sua forte componente emotiva che invita alla riflessione, alla comprensione ed all’introspezione.



buona memoria, sul Sentiero della Pace                                                       Claudio Fabbro

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