In questo particolare momento di crisi
economica e lavorativa
il festival Tra le rocce e il cielo
cerca di esplorare quali sono le possibilità offerte dai territori di montagna.
Nella giornata dedicata alla vita in montagna, venerdì 30 agosto, il festival
ospiterà un convegno e una serie di
workshop dedicati ai lavori della montagna. “UN FUTURO SULLE ALPI.
Creare occupazione per tornare alla montagna” è un incontro pensato per fare il punto della situazione ma anche offrire possibilità ed esperienze di
confronto a coloro che vorrebbero approcciarsi a una di queste attività. A
raccontarci di cosa si tratta, l’organizzatrice Anna Pasquali.
- La montagna può essere una cosa che favorisce il lavoro o può essere un ostacolo?
Io credo che questa
sia un’occasione per parlarne. La montagna viene spesso associata
all’isolamento, alla non possibilità. In realtà questa giornata è stata pensata
proprio come ripensamento sul ruolo che alcuni lavori di montagna possono avere
nella nostra società. Un momento di valorizzazione. Dedicheremo un’intera
giornata a parlare di questi temi, lo faremo attraverso un convegno al mattino
nel quale cercheremo di dare degli strumenti semplici e il più possibile
ordinati a coloro che si stanno avvicinando al lavoro in montagna, sotto più
profili. Poi vorremmo approfondire alcune tematiche nei workshop del
pomeriggio. In particolare abbiamo cercato di organizzare quattro momenti di
carattere labratoriale nel pomeriggio, dedicate a quattro figure professionali:
l’azienda agricola, l’accoglienza, il lavoro in malga e l’accompagnamento
all’aperto. Per gestire questi momenti di laboratorio coinvolgeremo alcuni
moderatori, tecnici, capaci di moderare un po’ il dibattito e invitando dei
testimoni capaci di raccontare la loro esperienza.
- Chi sono i
destinatari di questa giornata?
Chiaramente in
questo momento particolare abbiamo pensato che ragionare su questi temi può
essere particolarmente utile per le persone giovani, le donne, i ragazzi che
stanno cercando una soluzione lavorativa in montagna, magari senza spostarsi
nel fondovalle. Da un lato quindi i neo arrivati che vogliono qualche
informazione pratica, dall’altro crediamo che sia una buona occasione per
lasciare che persone che già lavorano nel settore, facciano rete, conoscano
altre esperienze e possano confrontarsi. Un momento di ampio respiro, per tutti
gli amanti della montagna e per chi vuole inventarsi un lavoro.
- La montagna storicamente ha sempre avuto i lavori
propri, specifici e dall’altra parte è sempre dovuta dipendere da altri luoghi.
Oggi questa cosa è superata, o si ritrova anche oggi, alla luce delle nuove
tecnologie, internet ecc?
La mia impressione
è che grazie alle nuove tecnologie, come internet ma anche la possibilità di un
maggiore spostamento, la differenza tra montagna e fondovalle sta diventando
sempre più leggera, più superabile. Forse è necessario ragionare un po’ su
questi temi per capire come i due mondi non sono poi completamente opposti anzi
a volte è il fondovalle che deve venire a conoscere la montagna.
Per
capire di cosa si parlerà nei Workshop, un breve confronto con due dei
moderatori:
FRANCESCO GUBERT
Tecnico
dell’Istituto agrario di San Michele all’Adige, esperto soprattutto di
zootecnia e lavoro in malga, partecipa al workshop del 30 agosto moderando il
workshop dedicato all’argomento.
ALESSANDRO BEBER
Guida alpina,
porterà la sua esperienza legata alla conoscenza del territorio e
all’accompagnamento, importante risorsa dal punto di vista turistico
applicabile anche in zone marginali come quella di Vallarsa, che può aprire
prospettive anche di lavoro.
Massimo Plazzer
mplazzer@gmail.com
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