Ieri (venerdì
30 agosto) tutta la giornata che il Festival all’ombra della Piccole Dolomiti
ha dedicato alla Vita in montagna è stato incentrato sulle opportunità che la montagna offre dal punto di vista lavorativo.
Molti
e interessati sono stati i partecipanti a UN FUTURO SULLE ALPI Creare occupazione per tornare alla
montagna. Al seminario del mattino i relatori hanno cercato di fornire gli
strumenti per orientarsi nel quadro normativo e nei contributi a supporto
delle attività montane, senza tralasciare le opportunità formative e l’analisi
degli strumenti per raccontare e raccontarsi. Nel pomeriggio, divisi in quattro
diversi gruppi ci si è
concentrati su alcuni mestieri di montagna: gestire una malga, condurre
un'azienda agricola, lavorare
nell'accoglienza turistica, organizzare
attività outdoor e grazie alla
voce dei protagonisti si è potuto riflettere e confrontarsi su luci e ombre di
un'occupazione e di una scelta di vita. Un resoconto del convegno verrà
pubblicato a breve sul sito www.tralerocceeilcielo.it.
Nel
pomeriggio Enrico Camanni, Michele dalla Palma, Vittorino Mason e Elio Orlandi,
incalzati dalle domande di Rovberto Mantovani, Mario Corradini e Filippo
Zolezzi, hanno presentato i loro libri e si sono confrontati sulle diverse idee
di vivere la montagna e salvaguardarla.
La
serata si è conclusa con il coinvolgente, e a tratti commovente spettacolo dell’Associazione
culturale ATTI di Vezzano “Come un
fiume. Viaggiatori dell’Impero. Ieri emigranti, oggi cittadini d’Europa”
che ha messo in scena storie di migrazioni
di fine Ottocento dei trentini verso le aree più remote dell'Impero.
Oggi (sabato 31 agosto) nel
convegno "LE PAROLE DEL CUORE. Lingua e appartenenza nelle letterature delle
minoranze", si è riflettuto su cosa
significa scrivere in una lingua che sta scomparendo, o che è parlata da poche
centinaia di persone, oppure che varia col variare della vallata di
appartenenza. Rut Bernardi, Ermenegildo Bidese, Fabio Chiocchetti, Maria Teresa
Atorino, Giacomo Lombardo, Vito Massolongo, Daniela Templari e Roland Verra, studiosi
di linguistica e di letteratura delle minoranze, organizzatori di premi
letterari, autori e poeti di numerose lingue minori si si sono riuniti per
dialogare con il pubblico moderati da Annibale Salsa.
Nel pomeriggio, a Obra, accompagnati dalle musiche di Sandro Boni
e Franco Giuliani e introdotti da Andrea Nicolussi Golo, Fabio Chiocchetti, Giovanni Troiano e Andrea Oxilia, Bruno Corradi
e Olga Cossaro, Rut Bernardi e Hugo-Daniel Stoffella proporranno poesie e
racconti nelle sonorità della loro lingua.
A
malga Storta, per festeggiare i 30 anni del gruppo Sat di Vallarsa si sta
svolgendo ALPINISTA IERI; CLIMBER OGGI,
incontro con gli alpinisti Michele Bort, Tiziano Buccella, Dari Cabas, Luca
campagna; Paolo Leoni, Luciano Stenghel. Moderati Mario Corradini assieme alle
persone che hanno raggiunto a piedi la malga con loro stanno provando a capire
come sia cambiato negli ultimi cinquant’anni l’approccio alla montagna e alla
scalata.
Tra
poco, alle 17.30, al Teatro comunale di S.Anna sarà proiettato il film “MINÖR/MINATORI” che racconta gli ultimi giorni di
attività dell'ultima miniera del Trentino-Alto Adige.
La giornata che il festival dedica alle minoranze linguistiche
proseguirà, con "Dentro la montagna, le Dolomiti tra leggenda e geologia",
con la scrittrice Paola Favero, il geologo Gianni Frigo e il gruppo Al Tei, che
racconterà in musica le antiche saghe dolomitiche (alle 19 al museo della
Civiltà contadina).
Si concluderà con il concerto del Lou Dalfin, il gruppo che
ha portato la musica occitana in giro per il mondo, al Tendone di Riva di
Vallarsa. L'ingresso e libero, la musica inizia alle 21 e si potrà ballare.
Le quattro giornate del
Festival di Vallarsa si chiuderanno domani, domenica 1 settembre, con la giornata dedicata alla storia.
Al mattino (ore 10) al
museo della Civiltà contadina Antonio Bortoluzzi, Gregorio Pezzato e Spiro
Dalla Porta Xydias presenteranno i loro libri.
Di giochi e del loro
rapporto con la montagna si parlerà nella
tavola rotonda, "DAL TABLET AL
TABIEL” con Nicola Spagnolli, Marta
Villa, Rosanna Cavallini, Paolo De Carli e Giuseppe Giacon.
Mentre gli adulti saranno
impegnati a seguire la tavola rotonda, i bambini potranno cimentarsi in un laboratorio di costruzione di giocattoli in
legno “C'ERA UNA VOLTA... UN GIOCATTOLO DI LEGNO con Emanuele Cozzaglio. Alle
15 al tendone di Riva.
Il gran finale si concentrerà sulla
Grande Guerra e si svolgerà a Forte Pozzacchio.
A partire dalle 17 si potrà seguire il percorso spettacolare ABBRACCIAMI FORTE! che
farà rivivere la memoria del manufatto grazie a un allestimento realizzato da Filmwork,
con la cura di Lorenzo Pevarello e Mariano De Tassis, da un'idea di Gigi
Zoppello. Un percorso dentro il forte, a cui un massimo di 300 persone potranno
accedere a gruppi, fa rivivere i racconti degli anziani, per poi portare il
pubblico a vivere una intensa emozione nel grande vallo che si apre alle spalle
del fortilizio.
Prima della visita al forte, oppure all’uscita dopo il
percorso, il pubblico potrà assistere al Jazz teatrale: letture e musiche
dal fronte, che si svolgerà nel prato antistante l’ingresso della
fortificazione. Ricordi, aneddoti, poesie, suoni, suggestioni, uomini e fatti
della Grande Guerra narrati e vissuti attraverso le musiche di Enrico Merlin (chitarre, computer,
composizione, arrangiamenti e "rumori vari") e le letture di Andrea Brunello (attore, regista e
drammaturgo).
Il Forte
Pozzacchio si potrà raggiungere a piedi o grazie a un servizio di bus navetta anche da
Trambileno, Vallarsa e Rovereto. Le
navette partiranno alle 16.30 da Moscheri, da Anghebeni e da piazzale
Leoni (Follone) di Rovereto, dove c’è
ampio parcheggio.
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