Dal 16 agosto al 3
settembre, nell’ambito del Festival Tra le Rocce e il cielo, sarà esposta “LA
MONTAGNA NEI GIOCHI, I GIOCHI DALLA MONTAGNA. Una finestra aperta su memorie
materiali, miti e immaginari tra’800 e ʼ900”.
A cura la mostra sono Nicola Spagnolli e Marta Villa.
Proprio a loro chiediamo
come è nata l'idea di realizzare questa mostra?
L'idea
di fare una mostra con questa tematica ci è venuta sostanzialmente perché
volevano portare alla conoscenza del vasto pubblico alcune preziose collezioni
che abbiamo potuto apprezzare in altri contesti. Aprire una finestra sul mondo
dell'infanzia legata alla montagna ci è sembrata importante: questo tipo di
argomento non è così frequentato, anche dagli stessi studiosi. Spesso il mondo
dei bambini, dell'infanzia e dei giochi sono tenuti in minore considerazione,
solo appannaggio degli specialisti di pedagogia. La mostra sul "Corriere
dei Piccoli durante la Grande Guerra" esposta nel corso dell'edizione
dello scorso anno e attualmente visitabile presso il Museo della Guerra di
Rovereto, così come questa, dimostrano invece che questo è un argomento che ha
una dimensione multidisciplinare: antropologica, storica, etnografica,
letteraria…
Indagherete quindi il
rappoto tra gioco e montagna? cosa si troveremoesposto al museo della civiltà
contadina di Riva di Vallarsa?
La
mostra analizza e illustra, seppur sinteticamente, il tema dei giochi destinati
soprattutto ai bambini, declinandolo come una finestra aperta sul mondo della
montagna, le sue tradizioni e l’immaginario ad esso collegato.
I
materiali prodotti per permettere l’atto del gioco, grazie alla loro
stratificazione, creano una collezione di oggetti preziosi per ricostruire e
svelare stili di vita, costumi e finalità pedagogiche di una specifica epoca
storica.
Il
gioco, poi, concorre anch’esso a costruire uno specifico immaginario collettivo
ed è utile per disvelare processi legati all’identità e alla memoria che con
altri mezzi potrebbero apparire ancora offuscati.
La
montagna, da un lato, ha fornito e fornisce all’uomo che la vive un’importante
materia prima quale il legno, utilizzato non solo per la realizzazione di
strumenti da lavoro ma anche di giocattoli destinati tanto a bambini quanto alle
bambine abitanti nelle zone di montagna, nelle valli come in città, dall’altro,
ha costituito un’ispirazione per giochi e giocattoli destinati soprattutto ad
un pubblico cittadino, dove la montagna viene presentata come luogo suggestivo,
meta di conquiste, imprese epiche; un immaginario non inedito ma che assume
nuove valenze con le prime escursioni tra i monti e la nascita del turismo
alpino a partire dalla seconda metà dell’Ottocento.
La
mostra è stata resa possibile dalla disponibilità di collezionisti privati come
Rosanna Cavallini, Paolo De Carli e Katia Pustilnikov e dalla collaborazione
con il Museo Nazionale della Montagna CAI di Torino. Infatti vengono esposti
alcuni giocattoli in legno, prodotti nella regione alpina e la riproduzioni di
giochi da tavolo di fine Ottocento e inizio Novecento.
Il tema del gioco sarà
affrontato anche domenica 1 settembre, giornata che il Festival della montagna
dedica alla storia, in una tavola
rotonda, "Dal Tablet al tabiel". Questo è un titolo che
suggerisce un ritorno al passato. Di cosa si parlerà?
Il
titolo ironico ci è venuto in mente guardando uno spot televisivo tedesco nel
quale una figlia regalava al proprio padre un tablet, per rimanere sempre in
contatto. Il problema è che il padre, poco avvezzo alla tecnologia, lo
utilizzava come un tagliere… Da questa immagine che evoca in modo ironico la
distanza generazionale nell’approccio alla tecnologia è nata l’idea di
sottolineare non un nostalgico ritorno al passato, ma una volontà di mettere in
dialogo la semplicità dei giochi di una volta con l’apparente complessità dei
supporti attuali con i quali ci intratteniamo o giochiamo. Durante la tavola
rotonda i diversi ospiti presenteranno la loro esperienza, il senso e il loro
rapporto con questi oggetti del passato, la necessità di riscoprire e rigiocare
con questi strumenti cercando un filo conduttore tra ieri, oggi e domani… I
giochi in legno e gli stessi giochi in scatola se divengono un puro patrimonio
vetrificato dismettono la loro funzione primaria, ovvero permettere l’atto
ludico: per questo motivo abbiamo pensato, accanto all’esposizione e alla
tavola rotonda, di organizzare un laboratorio pratico di costruzione di giochi
così da permettere nei bambini una riscoperta di una diversa manualità.
Domenica 1 settembre
alle 15, al Tendone di Riva, ci sarà
“C'ERA UNA VOLTA... UN GIOCATTOLO DI LEGNO”, laboratorio per bambini di
costruzione di giocattoli in legno “dal sapore antico" con Emanuele Cozzaglio. Alle 15.30, al Museo
della civiltà contadina, ci sarà la TAVOLA ROTONDA "DAL TABLET AL TABIEL”,
collegata alla mostra "La montagna nei giochi, i giochi dalla montagna. Una
finestra aperta su memorie materiali, miti e immaginari tra '800 e '900."
Partecipano Nicola Spagnolli e Marta Villa, Rosanna Cavallini, Paolo De Carli e
Giuseppe Giacon, presidente dell'Associazione Giochi Antichi di Verona. Con la
collaborazione del Museo Etnografico di Vallarsa.
Stefania Costa
costa_stefania@yahoo.it
Nessun commento:
Posta un commento