Si è appena conclusa la premiazione la premiazione della seconda edizione del concorso
cinematografico “Racconta la tua
montagna – Il lavoro dell’uomo” all'interno della IV edizione del Festival “Tra le rocce e il cielo”, si è tenuto presso il Tendone di Riva di Vallarsa.
Il lavoro nell’ambiente montano è il
tema di tutti i videoclip in concorso che sono stati visionati e valutati dalla
giuria composta da Renato Pezzato, Walter Lorenzi, Sandro Boni e Lucia Marana.
Compito della giuria era decidere
quale filmmaker aveva colto più in
profondità la connessione tra lavoro e montagna, sviscerandone il rapporto con
la storia, con le storie di vita di chi la montagna la popola e la vive, non
sottovalutando il forte rapporto che spesso lega la montagna alla letteratura e
alla poesia.
Trattandosi di opere video, un peso
importante ha avuto la capacità degli autori di farci vedere e vivere la
montagna tramite l’obiettivo. L’obiettivo non doveva solo raccontarci la
bellezza naturale delle vette ma doveva parlarci degli uomini che vivono e
antropomorfizzano la montagna in perfetta armonia con il territorio, diventando
essi stessi parte della montagna, rendendola viva e difendendola
quotidianamente dall’incuria e dal tempo.
L’arduo compito posto dal bando di
concorso ha visto la giuria concorde nell’attribuire il primo premio al docu-film
“RECORDANZEN - Le stagioni perdute”
opera di Graziano Bosin e Fabio
Chiocchetti, coppia di artisti residenti in provincia di Trento. La giuria ha motivato
la vittoria sottolineando che “il video
presenta una struttura narrativa efficace
che riesce a mettere in relazione la dimensione temporale del presente e la
rievocazione del passato della vita in montagna, combinando sapientemente la
metodologia dell’intervista, valorizzando l’espressione dialettale e la ripresa
diretta del contesto ambientale montano”.
Il
secondo posto va a Mauro Zattera di Riva del Garda con “Le broche” opera che vede coinvolta attivamente la comunità nella
realizzazione del video. Il video rievoca
con passione un antico mestiere
ormai scomparso. “Riesce a rendere l’idea
del contesto storico e sociale del tempo attraverso le parole dei protagonisti,
che sapientemente mettono in scena, utilizzando gli attrezzi originali, le
varie fasi della fabbricazione delle “broche””.
Si
classifica terzo Franco Vecchiato della provincia di Bolzano con “L’estate di Matias”. Vecchiato sceglie
una prospettiva soggettiva, quella di Matias, appunto; un bambino che
ripercorre la memoria di un’estate trascorsa tra i monti. L’autore punta
principalmente sugli aspetti più classici e romantici della vita di montagna
che, ben coniugati con i mezzi tecnici, riescono a portarci una foto della vita
di montagna emotiva e poetica.
Il
festival “Tra le rocce e il cielo” riconosce il talento di questi artisti
premiando le loro opere con un riconoscimento rispettivamente di 500, 300 e100
euro.
In
attesa della III edizione della rassegna documentarista, il Festival ringrazia
tutti i suoi partecipanti e vi dà appuntamento al 2014.
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