lunedì 30 giugno 2014

"Cesare Battisti. L’ultima fotografia" il racconto di un uomo simbolo della Grande Guerra

Cesare Battisti. L’ultima fotografia è il documentario prodotto da Rai Educational – Rai Storia in collaborazione con la Fondazione Museo Storico del Trentino in occasione del Centenario del primo conflitto mondiale. 

È la tragedia della Grande Guerra ad inghiottire l’esistenza di Cesare Battisti, un uomo e un simbolo in vita, soprattutto dopo la sua morte; un martire per l’Italia, un traditore per l’Austria. 

Il documentario è un viaggio in una terra di confine, un viaggio geografico, linguistico, culturale, che prende le mosse, quasi fossero tappe ideali, dagli scritti - le lettere, i trattati politici, sociali e geografici - e dalle tematiche che appassionarono e segnarono l’esistenza di Battisti. 

Ce lo racconta Alessandro De Bertolini della Fondazione Museo Storico del Trentino, voce narrante del film. 

 



Cesare Battisti. L’ultima fotografia - di Clemente Volpini, regia di Graziano Conversano - si potrà vedere in Vallarsa, al Teatro comunale di Sant'Anna, durante la giornata che il festival Tra le Rocce e il Cielo dedica alla storia, domenica 24 agosto.



Stefania Costa
costa_stefania@yahoo.it

domenica 29 giugno 2014

Pellegrinaggio civile sul Sentiero della Pace

E' partito oggi il pellegrinaggio civile sul Sentiero della Pace. Lo seguiremo passo passo in questo mese. Ad agosto poi avremmo l'opportunità di fare un bilancio, con i protagonisti di questo progetto di valorizzazione dell'itinerario e del territorio.

Il SENTIERO DELLA PACE : la Via del Pellegrino


In tutta Europa è possibile trovare testimonianze del primo conflitto mondiale, fortificazioni, trincee, musei, ma ciò che non è possibile trovare in nessun altro luogo al mondo è la Campana dei Caduti. Maria Dolens, oltre ad essere il simbolo della tragedia della Grande Guerra, incarna con i suoi cento rintocchi il messaggio di Pace: mai più la guerra! La Campana mantiene viva la memoria, ma si proietta nel futuro.

Il progetto “Pellegrino per la Pace” è in piena sintonia con quanto richiesto dalla PAT ossia valorizzare il patrimonio esistente in Trentino. Come previsto dalle linee guida della Rete Trentino Grande Guerra è fondamentale unire competenze e risorse in un progetto di insieme, ognuno con le proprie peculiarità ma in una visione complessiva proiettata nel lungo periodo.
La Provincia Autonoma di Trento con il “Sentiero della pace”, suo progetto di recupero e valorizzazione, ha dato vita ad un itinerario di 520 km dal Passo del Tonale alla Marmolada. Presentato sul sito “Trentino- Grande Guerra”, nei suoi 7 tratti e nelle sue 29 tappe, si presenta come un trekking turistico-sportivo, con varie curiosità riguardo a ciò che di “militare” attiene alla grande guerra (trincee, forti, postazioni belliche ecc.). Premesso che il Sentiero verrà percorso non solo dagli appassionati di “fatti d’arme”, ma anche da persone disponibili e aperte a riflessioni di altra natura proprio sul tema della pace, l’ideale sarebbe quello di dare un’anima al Sentiero, di trasformarlo in un “pellegrinaggio civile”, offrendo pertanto agli escursionisti non solo spunti di osservazione sugli aspetti tecnico-militari della guerra, ma anche motivi di meditazione sulle vicende umane che hanno coinvolto il soldato impegnato al fronte, a contatto diretto e continuo con altri soldati definiti “nemici” e in dialogo drammatico con i problemi dell’esistenza umana e con il mistero della morte.



Da questo punto di vista, percorrere il Sentiero della Pace, oltre che essere un utile esercizio fisico-sportivo e oltre a valorizzare sotto il profilo turistico i luoghi della prima guerra mondiale, diventerebbe anche un fruttuoso “cammino” di formazione personale sul tema della pace. Occorre ribadire, infatti, che questo Sentiero della Pace non dovrebbe rimanere limitato all’anniversario della guerra 1914-18, ma costituire un’attrazione durevole nel tempo, tale da dare avvio a una tradizione che possa prolungarsi ben oltre il 2018, anche perché – è utile sottolinearlo – il Sentiero non verrà percorso soltanto dagli sportivi o dagli escursionisti interessati alle vicende della guerra, ma anche da molte altre persone alla ricerca di qualcosa di diverso, di più appagante rispetto ad altri “sentieri” che segnano varie località delle Alpi e non solo. Non tutti saranno atleti e il Sentiero della Pace non deve essere “offerto” solo come trekking per gli atleti-sportivi. Bisogna, quindi, tener conto anche di un’altra tipologia di persone – quella di cui si è parlato sopra – e offrire loro un percorso che risponda alle proprie esigenze, che vanno al di là dell’interesse – pur positivo, ma non unico – di visitare i luoghi della prima guerra mondiale. Il “Sentiero della Pace”, inteso in questo modo anche come “avventura spirituale”, dovrebbe aiutare il viaggiatore/pellegrino a scoprire nella natura gli elementi simbolici che potrebbero portarlo, al di là del visibile, a comprendere il mistero della vita e della morte (nei luoghi dove in brevi istanti poteva accadere appunto il passaggio dalla vita alla morte).

Sarà un percorso insieme materiale e spirituale e la Campana sarà il punto di riferimento del Pellegrino.

E' allo studio la fattibilità di una collaborazione con altri soggetti, rifugi, B&B ristoranti e bar per uno sviluppo ulteriore e una sorta di “indotto” sul sentiero del pellegrino, come potrebbe essere la produzione e l’organizzazione di una Guida del Pellegrino, una Casa del Pellegrino, Passaporto del Pellegrino, il menù del Pellegrino, Inno del Pellegrino, Saluto del Pellegrino( PAX) ecc…

Il progetto per l’anno 2014, diviso in due fasi, prevede: un pellegrinaggio civile lungo il “Sentiero della Pace” e una manifestazione che accolga i pellegrini al loro arrivo alla Campana.

La Fondazione ha inoltre instaurato un collegamento con l’Istituto Europeo delle Rotte Europee per il riconoscimento ufficiale del Sentiero tra le Rotte Europee. In attesa del riconoscimento ufficiale, il blog che realizzeranno i pellegrini nel corso del loro viaggio sarà visibile altresì nel sito.



Fondazione Opera Campana dei caduti

mercoledì 25 giugno 2014

"Abitare la montagna": scegli la tua foto preferita

Fino al 15 luglio 2014 sulla pagina facebook di Tra le Rocce  e il Cielo tutti possono votare, mettendo “mi piace”, le fotografie che hanno partecipato al Concorso "Abitare la montagna".
Le foto del concorso hanno come soggetto abitare la montagna, con particolare riferimento all’uomo.


I 10 scatti con più preferenze, assieme ad altri 20 scelti da una giuria, nel mese d’agosto, verranno esposte in mostra in Vallarsa.
La fotografia che riceverà più preferenze in questa fase riceverà il premio di Miglior Fotografia Social.


sabato 14 giugno 2014

"Un festival nato per celebrare la bellezza della montagna dove vivo"

«La Vallarsa è un posto bellissimo. Vivendo in un posto così naturale, così selvaggio, dove la montagna ha una forza così evidente è venuto spontaneo celebrarla». Così Fiorenza Aste racconta alla trasmissione di Trentino Tv “Donne d’alta quota” del 6 giugno come è nato Tra le Rocce e il Cielo, «un piccolo festival che, con uno sguardo il più possibile sincero e costruttivo indaga le cose che succedono cercando di offrire proposte concrete per la vita delle persone che vivono in montagna». Il festival della montagna vissuta con consapevolezza.



venerdì 6 giugno 2014

Piccoli architetti si progettano le case sugli alberi,un laboratorio alle elementari

Hanno imparato che cos'è una treehouse, hanno visto alcuni esempi interessanti di vari tipi di case sugli alberi e poi hanno iniziato il processo di progettazione di un rifugio tra i rami. I novelli baroni rampanti sono gli alunni della scuola elementare primaria "Francesco Cavallin" di Vallarsa che hanno aderito al laboratorio promosso dal festival e legato al tema dell'abitare la montagna.


Nicola Chiavarelli, architetto dello studio MQAA di Fiera di Primiero, ha guidato i ragazzi nel processo di creazione della loro casa sugli alberi ideale. Giovedì 5 giugno al mattino i ragazzi hanno visto quali sono le caratteristiche ideali di una casa sugli alberi e hanno iniziato a vedere esempi di strutture costruite. Poi una passeggiata nel bosco ha permesso loro di osservare meglio le piante, il paesaggio e gli elementi fondamentali utili al progetto. Nel pomeriggio le idee emerse al mattino sono state messe nero su bianco su bellissimi disegni che rappresentano l'esterno e l'interno di queste strutture nascoste tra i rami degli alberi.
Venerdì 6 giugno invece i ragazzi hanno messo in pratica le loro idee. In 10 gruppetti da 4-5 ragazzi hanno costruito il modello della loro casa sugli alberi. Utilizzando tela, legno, cartone, materiali di recupero, elementi del bosco e tanta, tanta fantasia hanno costruito le case fin nei minimi dettagli realizzando dieci piccole treehouse davvero interessanti.

Le opere di questi giovani architetti sono state raccolte e nella "Giornata della vita in montagna" il prossimo 23 agosto saranno mostrate al pubblico nel corso del festival "Tra le rocce e il cielo".