La storia dei
migranti trentini di fine Ottocento, lavoratori costretti a lasciare la patria
per cercar fortuna altrove, sarà protagonista a Tra le Rocce e il Cielo - il
Festival della montagna vissuta con consapevolezza che si svolge in Vallarsa (TN)
dal 29 agosto al 1 settembre - grazie allo spettacolo “Come un fiume. Viaggiatori
dell’Impero. Ieri emigranti, oggi cittadini d’Europa”, che andrà in scena venerdì 30 agosto.
Lo spettacolo si
inquadra all’interno della giornata che il festival dedica al lavoro in montagna, tema cardine
dell’edizione 2013 di “Tra le rocce e il cielo”. Il seminario-workshop “Un futuro sulle Alpi. Creare occupazione
per tornare alla montagna” prevede infatti al mattino un seminario che fornirà un “kit” pratico per orientarsi
nel quadro normativo e nei contributi a supporto delle attività montane,
indagando, con uno sguardo rivolto all'Europa, le opportunità formative e
quelle di comunicazione. Al
pomeriggio invece verranno proposti quattro workshop, che daranno voce ai
protagonisti di vari mestieri di montagna come: gestire una
malga, condurre un'azienda agricola, lavorare nell'accoglienza turistica,
organizzare attività out door. Chi si iscrive ai workshop potrà dunque “mettere
le mani in pasta”, esaminando con grande concretezza opportunità e ombre di
ciascuna professione.
La giornata si
concluderà, a partire dalle 21 al teatro comunale di S.Anna, con lo spettacolo
teatrale prodotto dall’Associazione
culturale ATTI di Vezzano e dedicato
alla storia dei trentini emigrati nei confini dell’Impero austro-ungarico: “Come
un fiume. Viaggiatori dell’Impero. Ieri emigranti, oggi cittadini d’Europa”
Nella seconda metà
dell’Ottocento le migrazioni, che per il Trentino come per larga parte
dell’arco alpino erano state fino ad allora stagionali, cambiarono natura
facendosi, per intere vallate e intere classi sociali, permanenti: un fiume di
umanità, che cercava il suo mare.
A partire dagli
anni Ottanta del secolo - oltre a una moltitudine che fu indirizzata sulle
rotte transoceaniche - alcune migliaia di persone lasciarono la loro terra per
destinazioni nominalmente “interne” all’Impero, ma in realtà lontane per
distanza geografica, lingua, cultura materiale, religione. Queste persone
migrarono verso altri territori della duplice monarchia danubiana,
principalmente Austria occidentale, Bosnia ed Erzegovina, Romania, Ungheria.
Per lungo tempo
questi eventi sono rimasti in parte sconosciuti e intrappolati nelle pieghe
della storia europea, riemergendo solo dopo il dissolversi della cortina di ferro.
A loro e ai loro
discendenti, il cui destino si identificò ben presto col destino delle piccole
patrie che li avevano accolti, questo lavoro è dedicato. Non di sole
traversìe sono fatte le loro vicende, ma
anche e soprattutto di energie vitali travasate altrove, dell’orgoglio di un
cognome, una canzone, una preghiera, un’espressione di famiglia in una lingua
soave.
La regista Flora
Sarrubbo ha scelto di iniziare il racconto scenico attraverso uno scorrere
d’acqua perenne che racchiude le voci delle montagne, dei paesi, della stessa
valle, e i suoni dei boschi da lei nutriti. Lento, inesorabile, il fiume
scorre, così come la Storia, spesso travolgendo realtà che sembravano immutabili
e le vite aggrappate a quei pendii.
Il lavoro Come
un fiume. Viaggiatori dell’Impero per l’Ufficio Emigrazione della
Provincia Autonoma di Trento, che ha sostenuto il progetto, “vuole andare oltre al ricostruire la
memoria, pur importante, di quelle vicende, vuole incontrare, e far incontrare
agli spettatori, le storie di quei discendenti che, ormai cittadini del mondo,
oggi vengono in Trentino per conoscerci, oltre che per lavorare, studiare,
incontrare i familiari, vedere per la prima volta la neve. E per noi, anche
grazie a loro, il mondo si fa più vicino, la nostra realtà si fa più vitale.”
La rappresentazione dell’ Associazione culturale Atti di Vezzano è scandita dalle
musiche e dai canti del gruppo TTT Express. Musiche dal Trentino, Tirolo,
Transilvania del etnomusicologo Renato Morelli che propone un
itinerario ragionato di musica popolare trentina attraverso le sue relazioni
con il contesto alpino e più in generale est-europeo.
Lo spettacolo, a
ingresso libero, inizia alle 21.
Stefania Costa
costa_stefania@yahoo.it
Nessun commento:
Posta un commento