Si è svolta oggi la terza giornata di questa
edizione 2014 del Festival Tra le Rocce e il Cielo. Il tema è
stato il vivere e far vivere la montagna. Questo vuol dire riconoscere le
minacce e le sfide portate a questo ambiente: in primo luogo la minaccia dello
spopolamento, causato dal flusso soprattutto di giovani dalle montagne alle
città. In secondo luogo, le minacce portate dall’inquinamento
e conseguenti cambiamenti climatici che
proprio su questi territori possono colpire più duramente.
La mattinata ha avuto il filo conduttore dell’abitare
la montagna. Con la presentazione di Massimo Plazzer, sul palco sono
intervenuti Giacomo Lombardo, Luisella Dutto, Claudio Coradazzi, Francesco
Guzzonato, Nicola Chiavarelli e Luca Gibello, che ha moderato il dibattito. Si è
iniziato con il “buon esempio” di Ostana, comune occitano del
Piemonte, che ha combattuto efficacemente lo spopolamento, e che oggi festeggia
nuovi nati e la riapertura di esercizi economici, pur in una zona così
complessa. Si è parlato poi di albergo diffuso come rilancio dei borghi
montani in chiave turistica senza snaturarne storia e particolarità
e di co-housing come via per ripopolare la montagna e di riportarci a vivere i
giovani e le famiglie. Infine si è parlato di come inserire questa
esigenza di ripopolamento con una nuova idea di architettura e urbanistica, più
compatibile con l’ambiente e sostenibile. Luca Gibello ha presentato allo platea
svariati esempi di rifugio alpino, sottolineando come nel tempo il rifugio si
sia evoluto tecnicamente ed esteticamente per rimanere contemporaneo. Nicola
Chiavarelli, invece, ha parlato di case sospese che rivedono il concetto di
"casa sull'albero" e che proprio in Trentino, in via sperimentale,
diventeranno presto strutture ricettive a vocazione turistica.
Nel pomeriggio si è discusso dei problemi che il clima sta
portando alla montagna. Cambiamenti climatici, modi per limitarli e buone
pratiche sono stati alcuni dei temi più trattati. Il dibattito ha visto sul
palco i contributi di Marco Avanzini e Christian Casarotto del MuSe di Trento,
Roberto Barbiero della Protezione Civile, Antonio Chiadò di Alleanza
nelle Alpi, Luca Cetara della Convenzione delle Alpi, con il coordinamento
di Francesco Musco dello IUAV di Venezia. Spopolamento e inquinamento sono due
cause di problemi ambientali che hanno origine nei territori urbani ma che
colpiscono più fortemente le zone di montagna.
Per brevità, citiamo solo l'intervento del
glaciologo Casarotto che ha portato la platea a riflettere sul l'importanza dei
ghiacciai che sono in continua riduzione ma che assolvono un ruolo importante
sia per l'approvigionamento idrico del fondo valle sia per il controllo della
temperatura terrestre. In merito, vi segnaliamo la mostra "Ghiacciai di
una volta, Immagini a confronto" una mostra visibile nei giorni del
festival presso il museo etnografico di Riva, frutto di una ricerca durata due
anni che sperimenta nuove forme comunicative e che mostra al visitatore i
mutamenti subiti dai ghiacciai italiani.
Come è successo ieri, abbiamo affiancato ai
dibattiti anche delle attività per bambini sullo stesso tema, sia per
affrontarlo in maniera giocosa e semplice, sia perché fin da subito
si educhi all’importanza dell’ambiente. Il laboratori a cura dell’associazione
H2O+, ha spiegato ai bambini come viene prodotta l’energia a
partire dalle varie fonti rinnovabili.
Si sono poi esposti e presentati i
disegni del progetto “l’Ecovigile che vorrei”,
a cui hanno partecipato le scuole primarie della Vallagarina. Infine, si è
svolta la passeggiata nella mostra “Architettura, arte e natura –
prototipi di case sugli alberi”. La mostra ha visto esposti i modelli
di treehouses realizzati dai bambini della scuola elementare “F.-
Cavallin” di Vallarsa, e dai ragazzi delle scuole superiori di Este,
Fiera di Primiero e Treviso, a cura dello studio MQaa.
La giornata si è conclusa con la
conferenza tenuta da Luca Mercalli, presidente della Società
Italiana di Meteorologia e collaboratore per la RAI. Ha presentato Roberto
Mantovani. La conferenza è stata animata dall’ansia
causata da un nostro impatto sulla natura e sul clima che sembra sempre più
sfuggire al controllo. Come ridurre il nostro impatto, come invertire la
tendenza dei cambiamenti climatici? Senza voler cedere a facili allarmismi, la
conferenza ha voluto presentare i fatti con la dovuta durezza e discutere delle
possibili alternative.
Domani ci attende la giornata conclusiva del Festival, che
avrà come filo conduttore la storia del nostro territorio, con
particolare riferimento alla Grande Guerra, che ha avuto nella nostra valle uno
dei suoi sanguinosi teatri.
Ci vediamo domani, buon Festival.
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