Antiche danze
popolari ormai perdute tornano alla vita grazie alla musica dell’Orchestra Popolare
delle Dolomiti. L’ensemble orchestrale si esibirà nel concerto di chiusura
delle quattro giornate di “Tra Rocce e
il Cielo”, il Festival della
montagna che si svolge in Vallarsa (Tn) dal 30 agosto al 2 settembre
2012.
Valzer, monferrine, quadriglie, galop, villotte, varsovien, sottis, gavotte,
un tesoro prezioso che proviene da un mondo scomparso, dalle Dolomiti del primo
Novecento, saranno al centro del concerto
dell’ORCHESTRA POPOLARE DELLE DOLOMITI, che si esibirà sul palco del Teatro comunale di S.Anna, in Vallarsa,
il 2 settembre alle ore 21. L’ingresso è libero.
Una
recente ricerca sul campo svolta nella zona del Cadore, in provincia di
Belluno, nell’ambito dei corsi di etno-musicologia curati da Roberto Tombesi al
Conservatorio di Padova, ha portato all'interessante ritrovamento di una serie di
manoscritti di danze popolari. Quaderni scritti in bella calligrafia dai
musicisti delle tante orchestrine che, fino a qualche decennio fa, popolavano
la vita dei paesi delle valli dolomitiche tra Veneto, Trentino, Alto Adige e,
più in generale, dell’area alpina e prealpina del nord Italia. Uno di questi
documenti, in particolare, racchiude un corposo repertorio inedito (115
melodie), con denominazioni in alcuni casi curiose (concierditesta,
berlingozza, pia, bettina, etc.), dove regna sovrano il principe delle danze,
l’amato valzer, accanto a balli di origine molto più antica come le monferrine,
la quadriglia, il galop, la villotta, il varsovien, la sottis, la gavotta.
È
nata da questa ricerca la pubblicazione “Ballabili antichi per violino o
mandolino – un repertorio dalle Dolomiti del primo '900” edita dalle edizioni
Nota di Udine.
Una
volta pubblicato il libro è nata l’idea di far rivivere questi documenti
attraverso la costituzione di una piccola orchestra composta da musicisti,
appartenenti a gruppi attivi nell’ambito della musica tradizionale (ma anche di
formazione classica) attivi nell’area territoriale delle Dolomiti.
L’Orchestra
popolare delle Dolomiti ha così coinvolto circa 25 musicisti provenienti da
diversi Gruppi trentini, veneti e sudtirolesi:
Abies alba (Trentino), Altei (Belluno), Alessandro Tombesi ensemble
(Veneto), Bandabrian (Veneto), Calicanto (Veneto), Compagnia del fil de fer
(Trentino), Mideando string quintet (Veneto), Pasui (Alto Adige/Sudtirol),
Quartetto Neuma (Trentino).
Ne
è nato un ensemble unico che unisce mandolini, mandole, chitarre, una sezione
di archi (violini, violoncelli e contrabbasso) e una di fiati (traverso,
ottavino, schwegelpfeife, cornamuse, flauti dritti, ocarine) e poi arpa e zither, organetto diatonico e armonium,
percussioni tradizionali e domestiche e infine le voci.
La
direzione dell’orchestra è affidata a Tommaso Luison e Francesco Ganassin, che
ha curato gli arrangiamenti dei brani.
Il concerto sarà l’evento di chiusura del
Festival e si svolgerà domenica 2
settembre alle 21, al termine della giornata
dedicata alla storia. Al mattino, a Campogrosso, si potrà vedere una
rievocazione storica con soldati in divisa della Grande Guerra. Durante la festa degli Alpini, a Cumerlotti, verranno presentati mostre e libri
della grande guerra e si parlerà dei sentieri della Sat e del Sentirero della
pace. Nel pomeriggio a Foppiano l’associazione Pasubio 100 anni presenterà la
prima linea austroungarica. Verrà proiettato il film “La montagna di Don
Guetti” e “Fino a quando” di Vittorio
Curzel, la storia di una famiglia trentina attraverso immagini e ricordi
della Grande Guerra, dalla Galizia al Pasubio, passando per il fronte
occidentale. La proiezione sarà seguita dall’incontro con l’autore.
Gli
antichi canti delle Alpi saranno proposti in un concerto dai polivocalismi
arcaici de I Cantori da Vermei,
diretti da Alberto Delpero (alle 18.30 all’Hotel Genzianella di Bruni).
Stefania Costa
costa_stefania@yahoo.it
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