L’edizione 2012 del festival della
montagna “TRA LE ROCCE EIL CIELO” è
stata davvero spumeggiante. Nonostante la pioggia non abbia risparmiato i
quattro giorni della manifestazione sono state numerosissime le persone che
hanno partecipato al Festival all’ombra delle Piccole Dolomiti, che si è svolto
in Vallarsa dal 30 agosto al 2 settembre
2012.
Grandissimo successo hanno avuto tutte
le serate in programma nelle quattro giornate - dedicate all’arte della
montagna, alle minoranze linguistiche, alla storia e alla vita di montagna - a
partire da quella sulla “Gioia dell’andar lenti” che ha visto confrontarsi
davanti a un pubblico di oltre quattrocento persone un gruppo di pazienti viaggiatori:
Davide Sapienza, Alessandro De Bertolini, Valentina Musmeci, Gigi Zoppello e
Margherita Hack (intervenuta in video conferenza). Il pubblico ha potuto porre
domande alla Hack, che ha spaziato nei suoi interventi dal racconto dei suoi
viaggi in bicicletta al commento sull’utilità dell’alata velocità.
Numeroso e
appassionato anche il pubblico
per i due concerti serali, quello jazzmer degli Ziganoff di Renato Morelli e
quello dell’Orchestra popolare delle Dolomiti, che ha riportato alla vita antichi
balli ormai perduti. Un’ottima partecipazione anche per lo spettacolo dedicato
alla costruzione della diga di Speccheri, “La diga è una cosa meravigliosa”, scritto
da Zoppello e diretto da Mariano De Tassis, che ha messo in scena il dialogo
fra i figli di coloro che negli anni ’50 costruirono la grande opera
ingegneristica; un emozionante tuffo nel passato, grazie alla presenza scenica
degli attori, alle musiche degli anni ’50 suonate dal vivo, e agli spettacolari
effetti luminosi di De Tassis.
Frequentatissimo da un pubblico composto anche da molti giovani l’incontro dedicato alla prima scalata italiana all’Eiger, che ha visto
gli alpinisti – Gildo Airoldi, Armando Aste, Andrea Mellano e Franco Solina - confrontarsi
insieme ad Alessandro Gogna sull’impresa
a cinquant’anni dalla storica conquista della vetta. Si è trattato di un
incontro vivace, ricco di memoria viva, capace di consegnare ai giovani il
testimone di un alpinismo appassionato, lontano dai tecnicismi e dalla smania
di record.
Seguitissime anche le riflessioni sulle possibilità di convivenza
tra i grandi carnivori e l’uomo sulle
Alpi, che hanno indagato sul cauto ma diffuso procedere del neoruralismo sui
nostri monti, ed hanno cercato soluzioni concrete che permettano ai nuovi
pastori di convivere col ritorno di orsi e lupi; così come molto partecipata è stata la presentazione di uno dei nuovi
sentieri dedicati alla Grande Guerra dell’associazione Pasubio 100 anni.
Molte emozioni ha regalato il suono dolce e penetrante
del corno delle Alpi, che ha accompagnato dai prati di Bruni i canti dei
Cantori di Vermei, gruppo corale che con la potenza delle otto voci in campo ha
fatto risuonare la Vallarsa di sonorità arcaiche ormai dimenticate; e hanno
emozionato anche i racconti degli scrittori, tra cui il premio Campiello 2012,
Carmine Abate. Anche la rassegna di film ha radunato un nutrito pubblico, che
ha coinvolto gli autori in dibattiti intensi e prolungati a conclusione della
visione delle opere proposte.
Le numerose mostre, pittoriche, fotografiche, quella sulla
guerra raccontata ai ragazzi nelle pagine del Corriere dei piccoli o su come si faceva il formaggio una volta, la
mostra documentaria sulla storia della diga di Speccheri curata dalla Fondazione
Museo storico di Trento e quella sulle mutazioni del paesaggio nel tempo
realizzata con la collaborazione del Museo delle scienze di Trento sono
state molto visitate, e i commenti lasciati sul libro dei visitatori hanno
evidenziato un elevato gradimento da parte del pubblico. Le mostre sul paesaggio,
sul Corriere dei Piccoli e sulla diga di Speccheri proseguiranno il proprio
viaggio, girando per il Trentino e nelle regioni vicine nell’arco dei prossimi
mesi.
Un gruppo di appassionati si è cimentato
nel laboratorio di antiche danze popolari, e un gruppo di temerari non ha
rinunciato, nonostante il maltempo, alle escursioni in programma: molto seguita
quella alla diga di Speccheri, come pure l’uscita sulla prima linea di
Foppiano.
Elevata e attenta è stata la partecipazione
anche per gli eventi dedicati a un pubblico che si potrebbe definire di
nicchia. Molto positivi sono stati i commenti dei partecipanti al convegno
dedicato al paesaggio e alle sue trasformazioni nel rapporto con l’uomo, e a
quello sulle minoranze linguistiche “Piccole scuole, piccole lingue”.
La novità
degli argomenti trattati, la grande varietà
e la qualità degli eventi proposti; è riuscita a portare in Vallarsa un pubblico proveniente da
tutta l’alta Italia, ma anche dal centro e dalle zone Alpine della Francia
e della Svizzera.
Una schiera di interessati che ha scelto
di passare in Trentino qualche giorno per approfondire argomenti di estrema
attualità.
Un segno tangibile che il festival,
giunto quest’anno alla sua terza edizione, si sta muovendo sulla strada giusta.
Con la preziosa collaborazione di un
gran numero di enti e associazioni di Vallarsa e dell’intero territorio
provinciale, “Tra le Rocce e il Cielo” è
diventata una realtà profondamente radicata in Trentino, e grazie anche al lavoro di uno staff giovane,
attivo e propositivo sia nell’organizzazione che nella gestione degli eventi,
che ha affiancato gli instancabili direttori artistici Fiorenza Aste e Mario
Martinelli, sta diventando sempre più grande.
E mentre
ancora si lavora alla manifestazione appena conclusa l’organizzazione pensa già
alla prossima edizione in cui si cercherà di proseguire nella riflessione, attenta e fuori dalle
tendenze di moda, sui grandi temi che riguardano la montagna: sulle sue trasformazioni
ambientali, climatiche, sociali, economiche, ecologiche.
«“Tra le
Rocce e il cielo” vuole essere un festival
della vita in montagna, attento a osservare con concretezza la realtà, e a
renderla visibile e leggibile per tutti, cercando di coinvolgere la gente
nell’elaborazione di strategie e prospettive per progettare un futuro migliore
– spiega Fiorenza Aste -. Una grande festa della montagna, fatta di natura,
ambiente, bellezza, passeggiate, laboratori, arte, tradizioni e novità, dove chiunque ami la montagna nei suoi
molteplici aspetti può trovare qualcosa che gli assomiglia».
Stefania Costa
costa_stefania@yahoo.it
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