Dal Klezmer al jazz lungo la route tzigane,
in uno spumeggiante intreccio tra dixie jazz e swing zingaro manouche. Sono i legami perduti tra
queste melodie ad essere proposte dalla Ziganoff Jazzmer Band. Il gruppo di
Renato Morelli si esibirà nella terza giornata del Festival della montagna “Tra Rocce e il Cielo”, che si svolge in Vallarsa (Tn) dal 30 agosto al 2 settembre 2012.
Sabato 1 settembre, la giornata dedicata alle minoranze
linguistiche si concluderà con il CONCERTODELLA ZIGANOFF JAZZMER BAND, alle ore
21 nel Teatro comunale di S. Anna. L’ingresso è libero e si potrà ballare
sui passi imparati durante il laboratorio di danze popolari trentine del
pomeriggio.
Porre l'accento sui mescolamenti culturali
e sugli intrecci musicali che corrono tra il jazz, la tradizione klezmer e la
musica manouche, scaturiti dalle migrazioni negli Stati Uniti di inizio
Novecento. Questa è l’idea di fondo, alla base della jazzmer
band Ziganoff. Per il progetto Renato Morelli ha riunito attorno alla
propria fisarmonica alcuni tra i solisti più attivi e apprezzati della regione:
il chitarrista Manuel Randi, il trombettista Christian Stanchina, il sassofonista
Fiorenzo Zeni, il tubista Hannes Petermair e la violinista Rossana Caldini. La
band prende il nome da una figura poco conosciuta, ma emblematica: Mishka
Ziganoff, fisarmonicista zingaro di lingua yiddish, nato ad Odessa, emigrato a
New York, dove lavorò con formazioni klezmer e jazz, e dove incise
nel 1919 il brano “koilen”, considerato un prototipo melodico di “Bella
ciao”.
Il Klezmer - musica popolare degli ebrei ashkenaziti dell’Europa centro orientale - ha tramandato fino ad oggi una singolare contaminazione di repertori tradizionali romeni-polacchi-russi-ungheresi-balcanici, nonostante le vicissitudini sofferte da questa minoranza per l’ostilità di imperatori, papi e zar.
I Klezmorim hanno attraversato più volte i confini di tre imperi (austro-ungarico, zarista, ottomano), condividendo spesso il destino degli zingari, compresa la tragedia della Shoah; non a caso sono due comunità che nel tempo hanno saputo creare un sodalizio umano-musicale fra i più tenaci e prolifici dell’Europa sud-orientale. Per fuggire da pogrom e persecuzioni, alcuni musicisti klezmer e zingari sono emigrati in America all’inizio del ‘900, proprio nel periodo che ha visto la nascita del primo jazz: una nuova contaminazione musicale sviluppatasi nell’ambito della comunità afromericana ma anche – come è ormai riconosciuto – con il contributo determinante di emigranti europei, compresi ebrei e zingari.
Il Klezmer - musica popolare degli ebrei ashkenaziti dell’Europa centro orientale - ha tramandato fino ad oggi una singolare contaminazione di repertori tradizionali romeni-polacchi-russi-ungheresi-balcanici, nonostante le vicissitudini sofferte da questa minoranza per l’ostilità di imperatori, papi e zar.
I Klezmorim hanno attraversato più volte i confini di tre imperi (austro-ungarico, zarista, ottomano), condividendo spesso il destino degli zingari, compresa la tragedia della Shoah; non a caso sono due comunità che nel tempo hanno saputo creare un sodalizio umano-musicale fra i più tenaci e prolifici dell’Europa sud-orientale. Per fuggire da pogrom e persecuzioni, alcuni musicisti klezmer e zingari sono emigrati in America all’inizio del ‘900, proprio nel periodo che ha visto la nascita del primo jazz: una nuova contaminazione musicale sviluppatasi nell’ambito della comunità afromericana ma anche – come è ormai riconosciuto – con il contributo determinante di emigranti europei, compresi ebrei e zingari.
Un’originale contaminazione fra standard
jazzistici del primo dixieland e gli stilemi dei Klezmorin. Un incontro
singolare fra due mondi musicali diversi che riescono a fondersi in un’unica
proposta attraverso la mediazione della tradizione musicale zingara manouche
sarà l’anima del concerto acustico del 1 settembre al Festival all’ombra delle
Piccole Dolomiti.
Renato Morelli etnomusicologo, regista, scrittore e
musicista apprezzato per la sua vasta opera legata alla conoscenza e
valorizzazione della musica popolare sarà protagonista a “Tra le Rocce e il
Cielo” anche con un laboratorio di danze popolari. Il pomeriggio del
concerto, dalle ore 14 alle 16.30, al
Tendone di Riva di Vallarsa Morelli alla fisarmonica e Vincenzo Barba,
docente di ballo dell’Associazione Danzare la Pace di Rovereto, terranno un LABORATORIO DI ANTICHE DANZE POPOLARI DEL
TRENTINO. Adulti e bambini potranno imparare i passi degli antichi balli
trentini. La sera stessa di potrà ballare anche durante il concerto della
Ziganoff Jazzmer Band. La
partecipazione è libera.
Nella prima giornata del Festival, giovedì 30 agosto, Morelli sarà
presente anche in veste di regista con “TRE
GIORNI A PREMANA”. Il film sarà
proiettato alle 17 all’Hotel Genzianella
di Bruni. Si parla di Tìir, uno
stile di canto urlato, potente, lento e sostenuto, al limite del grido, peculiarità
di Premana, il più alto paese della Valsassina (Lecco). Il lungometraggio documenta
i tre giorni più significativi per la tradizione del canto premanese: Past (8
augusto), Corpus Domini (6 giugno), Tre Re (5 gennaio). La proiezione sarà
seguita dall’incontro con il regista.
Stefania Costa
costa_stefania@yahoo.it
La Ziganoff Jazzmer Band di Morelli a TRA LE ROCCE E IL CIELO!
RispondiEliminaE insieme a Renato Morelli impareremo anche a danzare antiche danze popolari trentine, e vedremo il film "Tre giorni a Premana".