Valentina,
“Dovepensanogliasini” è una rete che hai ideato 4 anni fa, proponendo un
ecoturismo che ha alla sua base il trekking someggiato, attività
escursionistica “a passo di asino”. Ce ne vuoi parlare?
Ecco, in primo luogo è corretto parlare di escursioni “a
passo di asino” e non “a dorso di asino” perché in queste escursioni ci si fa
accompagnare dall’animale, non gli si monta mai in sella.
Questa rete nasce in Provincia di Trento da un’idea mia,
ed è una rete che intende “unire le forze” fra vari allevatori di asini, unire
le forze come modello alternativo alla concorrenza sfrenata.
L’idea è quella di creare una forma di turismo
sostenibile, che metta al centro il territorio e i suoi protagonisti, gli
allevatori e gli agricoltori. Questo ecoturismo è davvero sostenibile, perché
ogni attività economica mette a disposizione quello che fa in un territorio, e
noi tentiamo di valorizzare queste due dimensioni: l’agricoltore, con la sua
fattoria che diventa “fattoria didattica”, e il territorio nel quale
l’agricoltore lavora.
Questo modello si è rivelato vincente con l’inserimento
del mediatore-asino, anticamente forza lavoro e semplice mezzo di trasporto di
materiale pesante, con questo sistema diviene soprattutto “forza di aiuto” per
l’uomo. Non solo per farsi trasportare lo zaino, ma per favorire un'immersione
nella Natura che ne rispetti i ritmi.
Che evoluzione ha
subito il Progetto “Dove pensano gli asini”?
Lo sviluppo è stato molto positivo, quando abbiamo
iniziato erano presenti 3 Aziende per la Promozione Turistica della Provincia
di Trento, oggi sono otto le APT e le valli coinvolte.
Ma la rete ha trovato terreno fertile anche in Piemonte:
il 31 maggio è stata presentata la rete del Piemonte a Torino, per la volontà
di cinque aziende di entrare nel nostro progetto, sempre sotto il marchio “Dove
pensano gli asini”.
Questa espansione segue sempre la stessa filosofia: ci si
mette assieme innanzi tutto perché la comunicazione collettiva è sempre più
efficace di quella singola. In secondo luogo, al centro di ogni progetto ci sono sempre le specificità e le diversità
che si possono trovare in un territorio piuttosto che in un altro.
Un tempo ogni specificità veniva gelosamente custodita,
quasi “nascosta” dal singolo agricoltore o allevatore. Oggi invece, con il
sistema che abbiamo introdotto, “fare rete” vuol dire unire le conoscenze e le
competenze, con un lavoro di risoluzione collettiva dei problemi.
E’ anche un modo diverso di affrontare la concorrenza: in
Piemonte ci sono 5 aziende diverse in 3 valli, e fra l’altro consolidate in
quanto esistono da molto, che però non soffrono la vicinanza.
Quest'anno alle abituali proposte di escursioni di stampo
naturalistico sono stati aggiunti gli “Itinerari avventura”, proposte speciali
che non si realizzano con continuità. A metà giugno abbiamo fatto un pezzo del
sentiero di San Vili, da Trento fino al Castello di Stenico, con un gruppo di
persone che cantano canti di montagna. Attraverso questo itinerario spirituale
abbiamo potuto ripercorrere le tracce e la vita del Santo in maniera davvero
emozionante e accorgerci che il territorio in cui viviamo è meraviglioso.
È stato un modo per vedere con nuovi occhi le strade che
facciamo tutti i giorni: facendo in macchina l’itinerario di cui parlavo prima,
ad esempio, ci vorrebbero due ore. Noi abbiamo fatto l’itinerario in tre
giorni, riappropriandoci fisicamente del territorio che abitiamo tutti i
giorni.
Avremo un appuntamento per Geo&Geo, che ci ha
contattato per realizzare un percorso televisivo di trekking sulle Pale di San
Martino e una proposta geologica a metà luglio.
Qual è il vostro
rapporto con gli operatori un po’ più “tradizionali” del turismo, come gli
albergatori e le agenzie turistiche? Siete visti come opportunità o come
competitor?
Il rapporto è ottimo, con tutti, soprattutto con gli APT!
Gli albergatori, ad esempio, hanno accolto con favore le nostre proposte e indirizzano le persone che ospitano nelle
varie fattorie didattiche, soprattutto se ci sono bambini al seguito: andare
nelle fattorie ad accarezzare gli animali, mangiare i piccoli frutti che gli
agricoltori della zona mettono a disposizione e partecipare ai laboratori
didattici è un bel modo per conoscere un territorio dall'interno e in maniera
non artificiosa.
C’è oggi grande domanda di questi tipi di attività, è
come se sentissimo di essere nel posto giusto al momento giusto. Il Trentino,
in particolare, sembra fatto apposta per questo genere di attività.
La gente chiede cose autentiche, il contatto con la
natura e con gli animali, un contatto che deve essere a misura d’uomo, andando
oltre lo stereotipo della natura selvaggia e pericolosa, per cui si ha sempre
il bisogno di una guida alpina per entrarci o si ha paura di farlo.
L’anno scorso ci
avevi accennato ad una prospettiva di sviluppo della tua attività verso
l'estero: un esperimento di trekking in Tibet. Che novità ci sono sotto questo
punto di vista?
Il progetto è partito ed è già possibile vedere questa
offerta sul sito internet www.dovepensanogliasini.it , dove si trovano
informazioni sulla proposta di trekking con asini tra monasteri e villaggi di
cultura tibetana nello Yunnan che la Open Viaggi ha curato assieme a noi.
La data più vicina è quella di fine settembre: un piccolo
gruppo di persone scoprirà la cultura tibetana attraverso un percorso che si
dipanerà fra monasteri di monache e di monaci. E’ un percorso “spirituale”, se
così si può dire, alla scoperta della cultura buddhista tibetana e delle etnie
che popolano lo Yunnan, regione che si trova nella parte nordovest della Cina,
caleidoscopio straordinario di micro-minoranze linguistiche che ancora non sono
state ancora totalmente stravolte dall’omologazione... per fortuna.
Anche in questo caso è stata mia intenzione scegliere
accuratamente i nostri partner per offrire una vera proposta di ecoturismo
sostenibile, volto allo sviluppo di un turismo con i reali protagonisti del
territorio, i tibetani.
In più c'è in cantiere un itinerario in Nord Africa, che
ancora non è definito nelle date e nei dettagli, ma che è comunque a buon
punto.
Spiegaci un po’ come
è nata questa idea, come ha preso forma questo progetto di trekking nello
Yunnan.
L’anno scorso avevo fatto un viaggio nella regione,
prendendo contatti con allevatori locali di etnia tibetana di asini e cavalli,
che da vent’anni organizzano trekking nella zona. Mi sono accorta che asini e
muli sono tuttora utilizzati, come in varie parti del mondo, of course, per le
attività agricole, mentre i cavalli sono utilizzati anche a scopo turistico. Su
nostra specifica richiesta è stato pensato un itinerario di 5 giorni tra le
montagne dello Yunnan con pernottamento in tenda. La Khampa Caravan di Shangri
Là è il nostro partner.
www.khampacaravan.com
Nell’ambito del
Festival “Tra le rocce e il cielo” avete in programma un percorso di trekking
sui sentieri della Grande Guerra, di cosa si tratta?
Come abbiamo scritto sul nostro sito, il trekking che si
svolgerà quest’anno all’interno del festival sarà “un assaggio di centenario”
proprio perché intende proporre per la prima volta un itinerario che si snoderà
fra i luoghi più importanti della Vallarsa durante la Grande Guerra. Sarà un
“assaggio” proprio perché l’anno prossimo cade il centenario dallo scoppio dei
conflitti, e l’itinerario che svolgeremo nel 2014 sarà più lungo e su più
giorni.
Grazie a “Tra le rocce e il cielo”, questo itinerario è
stato pensato in collaborazione con gli storici e appassionati di “Pasubio 100
anni”. Vivremo inoltre l’intervento di alcuni figuranti che, leggendo tracce
scritte dei protagonisti di quel capitolo drammatico, interpreteranno dei momenti immersi nel contesto di trincee e
fortini facendo sì che il percorso non sia solo un’immersione nella natura ma
anche nella Grande Storia.
L’uscita di trekking
someggiato con gli asini sulla tracce della strafexpedition. organizzano
associazione Unoauno e Pasubio 100 anni parte
venerdì 30 agosto alle 9.30 a Obra. Sulle tracce della Grande Guerra si
attraverseranno il monte di Parmesan, i Testi, la Rosta degli italiani, il
monte di Mezzo. Si pernotterà al rifugio Campogrosso. Per rientrare il mattino
successivo dopo la rievocazione storica in divise della grande guerra a cura
dell’associazione 4 novembre. Iscrizione obbligatoria al numero 345 8738292.
Ludovico
Rella
ludovico_rella@yahoo.it
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