SENTIERO
DI PACE. 1914-2014.
Viaggio
lungo il fronte restituito alla natura
di
Massimo Falqui Massidda
Teatro tenda di Raossi, Vallarsa – dal
2 al 31 agosto
La guerra come la scheggia in una mano stà racchiusa nell’immensità
della montagna. Non si manifesta negli altari o nei monumenti ad eroi
involontari, trasformati in simboli per nuove guerre, dove la patina del tempo
viene accuratamente rimossa, ma nelle tracce nascoste ormai parte del mondo
silenzioso della Natura. Trincee di pietra, ferro arrugginito come rami
spezzati, grotte che danno riparo agli animali. Le storie di giovani, periti
nel sangue, vengono narrate dai torrenti e dal vento nelle notti ad alta quota.
I ghiacci scoprono quella scheggia che duole ancora nel cuore dei monti. E così
l’ipocrisia dell’uomo viene coperta come da un manto che, per chi vuole
ascoltare, tutto lascia trasparire.
La guerra, l’orrore così lontano per la nostra società, non potrà essere
compresa nel suo profondo. Solo le storie cantate dai boschi e dalle vette,
nostri avi e padri, la mantengono viva, trasmutata in leggenda. Il contatto con
questo mondo, l’esperienza della montagna, è la nostra possibilità di non
dimenticare per vivere la Pace.
58 giorni di cammino. 1060 chilometri percorsi. 52.642 metri di dislivello
in salita e 54.458 in discesa. Questo è il Sentiero della Pace. Un percorso
storico lungo il confine tra Italia ed Impero austro-ungarico allo scoppio
della Grande Guerra. Lo scopo del progetto è stato dunque ricollegare
materialmente questo cammino attraverso un trekking a piedi, trasformando così
il fronte immobile, da luogo di violenza ed orrore, in un viaggio nella
meraviglia del paesaggio delle nostre montagne. Partendo da Livigno si
attraversano le catene montuose di Lombardia, Trentino, Veneto, Friuli per poi,
percorrendo il tratto dell’alto Isonzo in territorio sloveno, giungere al mare
presso Monfalcone.
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