LA GRANDE GUERRA E LA MEMORIA DEL
TERRITORIO LUNGO IL SENTIERO DELLA PACE
di ,Claudio Fabbro
Teatro tenda di Raossi, Vallarsa – dal
2 al 31 agosto
Costituisce patrimonio di molte culture il credere che sui luoghi del
martirio e della sofferenza dell'uomo qualcosa nell'aria, o nello spazio,
rimanga come sospeso nel tempo. Il Sentiero della Pace consente, all’animo
sensibile del viandante assetato di conoscere, di rintracciare questa eco con
quanto di inumano e doloroso, ma anche eroico e sublime di quel tempo rimane.
Noi, uomini d'oggi, nel percorrere questo confine fronte, avvertiamo
l'eco lontana di quell’evento, eco che la gente di montagna ha sempre sentito e
custodito. E' la montagna stessa, con le sue forme e i suoi segni, che può
diventare voce narrante.
Prima ancora che gli storici descrivano le battaglie è il territorio
montano che colpisce l'immaginario popolare e questo già durante la guerra.
Ortles, Adamello, Coni Zugna, Pasubio, Altipiani, Ortigara non saranno
più solo montagne, o nomi di vie cittadine, ma simboli prima del dolore e poi
del mito.
Il Sentiero della Pace è un percorso di 520 Km che collega i luoghi
e le memorie sul fronte meridionale della Grande Guerra.
L’intero tracciato percorre quello che un tempo era noto come “Saliente
Trentino” vera spina nel fianco per lo schieramento nord-occidentale
dell’esercito Italiano, dallo Stelvio alla Marmolada. Negli anni che
precedettero la guerra vi fu una vera e propria “escalation” militare a ridosso
della linea di confine che fu fortificata da entrambi i contendenti. Durante il
conflitto, con le variazioni della linea del fronte, le strutture furono
integrate ed estese a fascia sul territorio con enorme impegno economico ed
umano. Si trattò di una colossale messa in opera del territorio montano tale da
non aver uguali né prima né dopo il grande conflitto: forti, capisaldi, strade
e mulattiere di arroccamento, e trincee …. che rimangono ancora oggi, insegnamento
per tutti, sulle nostre montagne.
Il Sentiero della Pace costituisce il filo conduttore, l’asse portante
per la memoria storica del Trentino - Sud Tirolo e della sua gente e può
esserlo per celebrare nel modo corretto anche il centenario: la memoria del
territorio è cruda, diretta, non mente e non si presta a sterili polemiche.
Quello che differenzia il Sentiero della Pace da altri, pur famosi,
tracciati a lunga percorrenza, è la sua forte componente emotiva che invita
alla riflessione, alla comprensione ed all’introspezione.
buona memoria, sul Sentiero della Pace Claudio
Fabbro
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