«Abbiamo ricevuto contributi da enti
pubblici e privati, il programma del nostro festival attende solo le ultime
limature, ma ci rimaneva una spina nel cuore: ci mancano solo 4 mila euro per organizzare una serata inaugurale
davvero speciale. E allora ci mettiamo in ginocchio sui ceci, e facciamo un appello inusuale: donate 4 mila euro al
festival e rendete possibile un sogno di bellezza e cultura per tutta la
comunità trentina».
Con questo toccante messaggio gli
organizzatori del Festival "Tra le
rocce e il cielo" che si terrà a Vallarsa,
dal 29 agosto al 1 settembre prossimi,
si sono materialmente inginocchiati sui ceci crudi, ed hanno spiegato in cosa
consiste il loro sogno.
«La serata inaugurale è sempre stata un
momento importante per il Festival, ed è molto attesa in tutta la vallata, come
anche dai numerosissimi ospiti che vengono a trovarci dall'Alto Vicentino. Due
anni fa abbiamo dovuto persino rimandare a casa parecchie persone, perché il
pubblico al teatro di Sant'Anna era davvero troppo». Il prossimo 29 agosto
2013, in Vallarsa, la serata di apertura doveva essere incentrata sulla leggenda del "Wildermann", ovvero
l'Om Selvadèg della tradizione alpina. Ma lo spettacolo non si potrà fare
se non si trovano i (pochi) euro necessari.
«Si tratta di una giornata tutta a tema.
Nel pomeriggio volevamo organizzare un laboratorio aperto ai bambini, nel quale
imparare la leggenda del Wildermann, e provare a costruire la propria maschera
con rami, foglie e corteccia. Poi - ha spiegato Gigi Zoppello, del direttivo
del Festival - la serata si sarebbe aperta con una conferenza di un esperto
antropologo sulla figura del Selvatico nelle Alpi, ed infine lo spettacolo,
praticamente una prima mondiale».
Di cosa si tratta?
«Negli ultimi cinque anni, il fotografo
francese Charles Fréger ha percorso le feste rituali delle Alpi e fino ai
Carpazi, alla ricerca dell'Uomo Selvaggio. Il risultato è un libro, intitolato
Wilder Mann, che raccoglie splendide immagini dei costumi di mezza Europa (http://www.charlesfreger.com)
e che ha ispirato al grande compositore italiano Teho Teardo un disco, ed uno
spettacolo. Noi - ha spiegato Zoppello - volevamo aprire la serata con la sfilata
delle maschere dei bambini della Vallarsa, e poi dare spazio alle emozioni,
magari all'aperto e vicino al bosco, con un grande concerto dal vivo».
Teho Teardo (uno dei più famosi compositori di musica per
film, con all'attivo soundtracks come "Il Divo" o "Diaz" e
"Il gioiellino", ha eseguito questo concerto solo due volte:
all'Auditorium Parco della Musica di Roma e all'IFG festival nelle Marche. «Se
riusciremo a portarlo in Vallarsa, sarà la terza esecuzione; il mese successivo
è in programma all'Opera di Parigi, per capirci» ha raccontato Zoppello.
Quattromila euro,
in tempi di crisi, sarà difficile trovarli?
«Sappiamo benissimo - hanno detto gli
organizzatori del Festival - che in questi tempi ci sono aziende in crisi e le
risorse scarseggiano per tutti. Ma sappiamo anche che le donazioni per
sponsorizzare la cultura sono pienamente detraibili dalle dichiarazioni dei
redditi, e quindi si tratta di elargizione che fanno del bene alla comunità, e
non pesano con ulteriori oneri sui bilanci». Da molto tempo si parla di
"coinvolgere i privati", ma in Trentino questo si è realizzato molto
raramente: «Anche perché spesso i privati non sanno dei vantaggi fiscali che
hanno, quando sponsorizzano l'arte e la cultura» spiega Gigi Zoppello.
Ma a chi si rivolge
questo appello?
«A tutti. Potevamo metterci in viaggio per
il Trentino con il cappello in mano, a chiedere di porta in porta. Invece
facciamo un appello pubblico sui ceci - dicono gli organizzatori - perché
vorremmo far sapere a più gente possibile che c'è la possibilità di fare una
cosa bella, utile alla gente, con un risultato secondo noi fiabesco. E quindi
ci chiediamo: ci sarà in tutto il Trentino una persona che ci sponsorizzerà con
4 mila euro?».
Stanno accusando la
Provincia di sordità?
«Assolutamente no. Dobbiamo ringraziare la
Provincia di Trento che da tempo crede nel nostro Festival - hanno detto gli
organizzatori - ed anche i numerosi altri soggetti che ci aiutano, da Accademia
della Montagna alla Regione Trentino Alto Adige, dal Comune di Vallarsa, alla
Fondazione Caritro in special modo. Ora però siamo a dover far quadrare i
conti: condannare a morte o meno il Selvaggio che sogniamo? Noi ci siamo
umilmente inginocchiati. Ora vediamo se qualcuno avrà voglia di seminare un po'
di bellezza, di cultura e di emozione».
Il sito del Festival è www.tralerocceeilcielo.it e la
e-mail ci contatto è tralerocceeilcielo@gmail.com.
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